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Beatles, i misteri che avvolgono la band

I Beatles sono sicuramente una della rock band più importanti ed influenti nella storia del genere. Come tutte le figura di tale importanza sono nota storie e leggende metropolitane intorno a loro. Alcune iniziarono a diffondersi già quando la formazione nata a Liverpool non si era ancora sciolta, altre sono sorte nei decenni successivi. Vediamo allora alcune di queste leggende che hanno come protagonisti John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison.

Beatles in India

Il primo mistero nacque nel 1968, quando i quattro dei Beatles viaggiarono fino in India, dopo aver conosciuto il Maharishi Mahesh Yogi a Londra, durante una sua lezione sulla meditazione trascendentale. All’epoca questa cosa colpì molto il pubblico e lo spinse a chiedersi per quali misteriosi motivi lo avessero fatto. In realtà vennero semplicemente convinti da Mahesh Yogi a seguirlo. I primi giorni dedicati alla meditazione parve coinvolgere la band, i cui membri però presto cambiarono il loro atteggiamento. Paul e Ringo si annoiarono, mentre John e George ebbero dissapori, così i quattro decisero ti rientrare.

PID: Paul Is Dead

Un’altra di quelle nate quando i Beatles erano ancora insieme, risale al 1969 e prevede che il bassista Paul McCartney in realtà sia deceduto in un incidente d’auto, per poi venire sostituito da un sosia. Elementi a riprova di ciò sarebbero presenti sia nei testi delle canzoni che nelle copertine degli album. Ad avanzare questa ipotesi fu un fan di Detroit che la espose chiamando la radio locale. L’eco delle sue dichiarazioni arrivò fino a Londra, per poi diffondersi in tutto il mondo.

Beatles e le copertine

Legate all’ultima leggenda esposta, sono le copertine di alcuni album. Una è quella di “Sgt, Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, nel resto del quale Paul è l’unico di spalle. Un’altra copertina incriminata è quella di “Abbey Road”, ove i quattro musicisti attraversano la strada, con Paul scalzo. In realtà le motivazione di tutti questi dettagli si possono spiegare con fatto che il compositore di “Yesterday” amasse distinguersi dai suoi compagni.

I messaggi subliminali in reverse

Tra i primi gruppi accusati di inserire messaggi subliminali nelle loro canzoni, udibili dal publico solo nell’eventualità in questo avesse ascoltato la registrazione in reverse, ci sono sicuramente i Beatles. Ovviamente nessuno ha mai trovato qualcosa di effettivamente comunicativo, pur facendosi guidare dalla suggestione. La questione dei messaggi inseriti dalle band in questa maniera ebbe effetti ben più gravi su altri gruppi come i Judas Priest, che vennero addirittura accusati di aver portato un ragazzo al suicidio.

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