Uno dei pochi aspetti positivi di questo 2020 è stato il ritorno degli AC/DC. La band australiana ha recentemente pubblicato un nuovo album –Power Up– e, a distanza di sei anni dall’ultimo lavoro discografico, i fan degli AC/DC possono finalmente godersi qualcosa di nuovo. L’ultimo disco di Brian Johnson e soci –Rock or Bust– risale infatti al 2014. Insomma, dopo tante speculazioni, indizi e voci, il nuovo album degli AC/DC è finalmente arrivato. Intervistato di recente dall’Indipendent, Brian Johnson ha rivelato qual è la canzone all’interno di Power Up che riesce ad emozionarlo di più.
AC/DC, Brian Johnson e la canzone di ‘Power Up’ che gli fa venire la pelle d’oca
Dopo una lunga attesa il ritorno degli AC/DC è finalmente arrivato. Le speculazioni circa un nuovo lavoro discografico della band australiana sono iniziate circa due anni fa, quando i membri del gruppo sono stati immortalati fuori gli studi di registrazione di Warehouse, a Vancouver. Da quel momento in poi non si è fatto altro che parlare del nuovo album degli AC/DC e, oggi, possiamo finalmente goderci Power Up. Molti, poi, hanno iniziato a parlare di un possibile album-tributo a Malcolm Young, così come ‘Back in Black‘ lo fu per Bon Scott.
A proposito del disco, dei brani e della figura di Malcolm Young, Brian Johnson ha spiegato:
“C’è un brano in cui si evince in particolar modo lo spirito di Malcolm, si tratta di ‘Through the Mists of Time’. Ogni volta che ascolto quel pezzo mi viene la pelle d’oca.” Ha rivelato Brian Johnson all’Indipendent, aggiungendo: “Penso ancora a lui, ci penso spesso. Ripenso a tutti i momenti felici, i primissimi giorni nel 1980, quando sono entrato per la prima volta nella band. Angus ha fatto un lavoro magnifico nel mettere insieme quei testi, penso che lui le sentisse davvero certe cose, forse perchè il suo rapporto con Malcolm era speciale.”
Il tributo a Malcolm Young
Durante l’intervista Johnson ha poi spiegato che durante le prove del nuovo album sembrava che Malcolm fosse veramente insieme a loro in quei momenti:
“Nessuno di noi è ‘spirituale’, sia chiaro, ma riuscivamo a sentire la sua presenza. Malcolm era con noi tutto il tempo. Era una persona molto forte in vita e, il passaggio a miglior vita, non ha inciso per niente sul suo carattere. Era con noi, riuscivamo a sentirlo. Ci sentivamo tutti molti eccitati perchè sapevamo di star facendo qualcosa che a Malcolm sarebbe piaciuto molto. Qualcosa per cui sarebbe andato orgoglioso.”