I primi di giugno del 1967 la “Deram Records” pubblicò il primo disco di colui che sarebbe presto diventato un punto di riferimento della musica mondiale: “David Bowie”, l’album di debutto del Duca Bianco.
La storia di David Bowie
Nel 1967 esce “David Bowie”: l’album di debutto del Duca Bianco. Solo l’anno prima, nel 1966, Bowie era un cantante poco conosciuto con sei singoli incisi non andati a buon fine. La raccolta vede brani slegati da un comune filo conduttore e che non rivelano nulla sul passato del cantante che le ha prodotte.
Con questo album, Bowie, risalta il suo interesse per il teatro leggero degli inizi del 1900, per la musica classica. Il disco pone le basi di colui che diventerà l’icona di musica che oggi amiamo e ricordiamo. Molti testi fanno riferimento ad una vita diversa, alla recitazione, al cinema, agli emarginati, tutti temi che verranno ripresi nei successivi dischi dell’artista.
L’accoglienza del pubblico e della critica
L’album, nonostante l’impatto di vendite non fosse stato quello sperato, ricevette delle reazioni positive:
Allen Evans di “New Musical Express” definì l’album molto innovativo e Bowie un artista molto promettente, sottolineando una nuova freschezza negli arrangiamenti leggeri.
La testata “Disc and Music Echo” parlò di un album di debutto notevole di un diciannovenne londinese, aggiungendo che Bowie meritasse l’attenzione del pubblico dato il suo modo di cantare accattivante e l’atmosfera di astratto fascino che suscitava.
La copertina dell’album
Le foto in primo piano e sul retro del disco “David Bowie” vennero scattate in uno studio-cantina sotto una chiesa di Bryanston Street, vicino a Marble Arch (Londra) dove Bowie aveva effettuato le prove di registrazione dell’album.