Contrariamente a quanto si può pensare, la storia dei Queen non è sempre stata tutta rose e fuori: specie agli inizi della carriera essa è stata caratterizzata da fallimenti, flop mediatici e contratti rifiutati. La svolta c’è stata, sicuramente, il 6 aprile 1973: in quella data i Queen hanno firmato il loro primo contratto discografico con la EMI, atto tutt’altro che irrilevante.
I primi anni dei Queen e i fallimenti nel 1972
L’esordio dei Queen non è stato certamente facile, e i primi anni non hanno visto molti successi da parte della formazione britannica, che ha fatto fatica ad emergere nel mercato discografico, nonostante fosse consapevole delle proprie capacità.
Il 1972 è stato l’anno emblematico dei fallimenti dei Queen: il primo concerto dell’anno della band si tiene il 28 gennaio al Bedford College di Londra. I presenti furono soltanto sei, e per Roger Taylor quello fu il momento più imbarazzante della loro carriera. Nonostante gli insuccessi, la formazione britannica fu contattata dalla Charisma Records, che voleva proporre un primo contratto discografico della band. Il risultato? I Queen rifiutarono, nonostante la scarsa popolarità, convinti che soltanto una solida casa discografica avrebbe potuto favorire la loro ascesa.
La scelta fu certamente ardita e Tony Stratton Smith, titolare dell’etichetta stessa, non si aspettava certamente una scelta simile da parte di chi partiva da zero: i Queen ci videro lungo senz’altro.
Il primo contratto discografico con la EMI il 6 aprile 1973
La svolta ci fu l’anno successivo, nel 1973. Il 6 aprile dello stesso anno i Queen firmarono il loro primo contratto discografico con la EMI, che vale loro un successo immediato e una spinta mediatica considerevole. Basti pensare che tre giorni dopo la band britannica si esibì al Marquee di Londra, nel primo concerto dell’anno che vide la presentazione ufficiale della formazione al pubblico londinese.
La scena del primo contratto discografico dei Queen in Bohemian Rhapsody
La scena del primo contratto discografico dei Queen è mostrata anche all’interno di Bohemian Rhapsody. Il film mostra il primo colloquio che c’è tra i membri della band britannica e il produttore John Reid, interpretato da Aidan Gillen.
Il motivo di questa citazione non è assolutamente casuale: la scena è stata ampiamente criticata a causa di un montaggio ritenuto non certamente da Oscar. Il videosaggista Thomas Flight ha dimostrato come, all’interno di una scena di 104 secondi, ci siano addirittura 60 tagli (con una media di 1,8 tagli al secondo). Ciò è stato motore di grandi critiche per una scena a tavolino in cui non c’era certamente una grande azione tale da giustificare così tanti tagli.