A pochi mesi dall’esordio (e dal successo) di Bohemian Rhapsody sul grande schermo, Netflix ha distribuito il biopic The Dirt, incentrato sulla band heavy metal statunitense dei Mötley Crüe. La pellicola, similmente a quella sui Queen, ripercorre e descrive in maniera accurata il percorso e la carriera del complesso di Los Angeles.
The Dirt: le rivelazioni di Nikki Sixx sulla pellicola
Il film sui Mötley Crüe è basato sulla loro biografia best seller scritta da Neil Strauss nel 2001. Il biopic è finalmente sbarcato sul piccolo schermo il 22 marzo scorso, dopo ben 13 anni nel limbo della produzione. Il risultato è una pellicola meno “Spinal Tap” e più “Boogie Nights”, e allo stesso tempo una celebrazione, ma anche una storia volta a sensibilizzare sul “sesso, droga e rock ‘n’ roll” in voga negli anni ottanta. Dietro la cinepresa il veterano della serie Jackass Jeff Tremaine, che ha saputo orchestrare il caos tra la caduta e la resurrezione della band.
In una recente intervista a Pollstar, è stato proprio il bassista dei Mötley Crüe Nikki Sixx a rivelare le emozioni, ma anche le paure che hanno accompagnato la band durante la realizzazione della pellicola. Infatti, malgrado la speranza non li avesse mai abbandonati, i Mötley Crüe avvertivano la frustrazione del voler raccontare una storia che ha avuto molte sfumature, riuscendo a descrivere gli inizi in un’ambientazione adeguata all’epoca, e il resto in un corretto ordine cronologico.
Il film sui Mötley Crüe ha visto anche la difficoltà del dover ricreare lo scenario con cui la band si era confrontata all’inizio della sua carriera. Infatti, quando il gruppo si formò nel 1981, non esisteva una vera e propria scena rock nella Sunset Boulevard, erano tutti immersi nel glam rock degli anni settanta; T. Rex, Elton John, David Bowie. Era presente anche il punk dei Sex Pistols e dei Ramones, suonato con la brutalità dell’heavy metal dai Black Sabbath e dai Deep Purple; tutto un mash-up.
The Dirt: la comparazione con Bohemian Rhapsody
Come non poter comparare i biopic di due band leggendarie? Nikki Sixx ha spiegato a Pollstar la differenza maggiore; ovvero l’identità sessuale. Il bassista dei Mötley Crüe ha infatti sottolineato l’importanza del dialogo su quell’argomento che ancora oggi non si è ancora del tutto tolto l’etichetta di tabù. Secondo Sixx, il lato più interessante da analizzare riguarda le scelte di vita che aveva fatto Freddie Mercury, perché sono le stesse che l’hanno portato alla morte. Tuttavia, il musicista ha anche riconosciuto che il frontman dei Queen ha aperto gli occhi a intere generazioni sulla consapevolezza di se stessi.
Nikki Sixx ha poi concluso accentuando la meravigliosa musica dei protagonisti di Bohemian Rhapsody, rivelando che i Queen sono una delle sue band preferite, ma anche che il biopic sulla band inglese ha dato alle persone una spinta importante a parlare di questo aspetto della vita.