Slash, il famoso chitarrista dei Guns N’ Roses, ha come tutti gli artisti altri musicisti che lo hanno ispirato e che lo hanno influenzato. Oltre ad artisti in carne e ossa ci sono anche alcuni album e opere che hanno influenzato Slash, eccone qui cinque.
The Rolling Stones “Got Live If You Want It!” e “Get Yer Ya-Ya’s Out!”
Slash passò parte della sua infanzia in Inghilterra e proprio in questo periodo cominciò un suo primo legame con la musica, in particolare i Rolling Stones, di cui cita questi due lavori. In un’intervista con Classic Rock nel 2016, ha parlato di quei primi anni, dicendo: “Dal primo giorno è stato tutto sugli Stones, gli Yardbirds, i Cream e i Kinks. Inoltre devo inserire The Moody Blues perché hanno avuto uno strano effetto su di me. Ma poi, quando mi sono trasferito negli Stati Uniti, era tutto incentrato su band come The Doors”.
The Who “Live At Leeds”
Anche questo album degli Who ha per Slash un grande significato. Addirittura, in un’intervista del 2014 a Esquire, ha dichiarato che tra i chitarristi che più apprezza e ammira c’è anche Pete Townshend degli Who, di cui ha detto: “Non è nemmeno un chitarrista solista, in realtà. O non si considera tale. Ma ha avuto un grande impatto su di me sin dal primo giorno”.
Queen “Live Killers”
In un’altra intervista rilasciata quest’anno, Slash parla anche dei Queen, di cui è sempre stato un fan. Ricorda anche un incontro in cui era presenta Brian May, ma anche Jimmy Page. Sebbene Slash sia un chitarrista di fama internazionale, non ha potuto fare a meno di sentirsi quasi a disagio in quella situazione, vista l’ammirazione. In ogni caso, si dice molto felice e soddisfatto dell’incontro, anche perché, in quel momento, si è reso conto di quanto in verità quei due artisti fossero così umani e con i piedi per terra. L’album, autoprodotto dagli stessi membri della band, è stato concepito durante i primi mesi del 1979 e contiene alcuni die bravi più classici e conosciuti della band.
Thin Lizzy “Live and Dangerous”
Registrato un anno prima rispetto al precedente citato e quindi nel 1978, questo può dirsi l’album più famoso di Thin Lizzy e l’unico registrato con il chitarrista Brian Robertson, che ha lasciato la band poco dopo l’uscita del disco.