Il 23 Marzo 1945 nasceva Franco Battiato. La scomparsa del cantautore, avvenuta un anno fa, ha lasciato sgomenti i fan ma anche tutti gli artisti a lui profondamente affezionati. Battiato è stato un’ispirazione per moltissimi di loro; compositore brillante, musicista eclettico, talentuoso paroliere. Non è semplice ricordare un artista di questo calibro, soprattutto considerando quanto ci sarebbe da dire. Oggi ci concentriamo sulla storia di una delle sue canzoni più famose: Prospettiva Nevski, inserita nell’album Patriots.
Prospettiva Nevski, una strada particolare
Le canzoni di Franco Battiato si ispirano spesso a elementi letterari, ma anche a riferimenti scientifici, pensiamo alle correnti gravitazionali del capolavoro La cura. Nel caso di Prospettiva Nevski, la canzone è ambientata nella strada più famosa di San Pietroburgo. Questa strada si lega a tantissime vicende storiche, politiche e letterarie. Innanzitutto la troviamo ne Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij. Le notti bianche sono proprio un periodo dell’anno in cui nella Russia del nord, compresa San Pietroburgo, il Sole tramonta dopo le 22. La prospettiva Nevski in questo periodo ha quindi un fascino tutto particolare. Anche alla fine del romanzo Anna Karenina c’è un momento fondamentale ambientato proprio in questa strada. Nel caso di Franco Battiato, l’ha scelta come sfondo come raccontare un’epoca successiva alla rivoluzione d’ottobre del 1917 in Unione Sovietica. Un periodo in cui, pur con diverse difficoltà, si diffondevano principi di libertà e individualismo, seppur con il partito bolscevico a controllare tutto.
Il testo e il significato della canzone di Franco Battiato
Franco Battiato ha scritto Prospettiva Nevski con Giusto Pio. Il testo contiene diverse citazioni interessanti a personaggi illustri dell’arte, come il ballerino Nijinsky e al genere dei Balletti Russi. Cita anche un incontro interessante, quando dice che sulla Prospettiva Nevski ha per caso visto Igor Stravinsky. Il grande regista Ejzenštejn che firma capolavori come La corazzata Potemkin.
E il mio maestro mi insegnò com’è difficile
Trovare l’alba dentro l’imbrunire.
Poi c’è un’ultima importante citazione, a un maestro. Chi sarà mai? Secondo molti è George Ivanovitch Gurdjieff, maestro armeno e filosofo che Battiato ammirava molto. Questa ipotesi viene sollevata in quanto trovare l’alba dentro l’imbrunire ricorda molto la sua filosofia, secondo la quale si può trovare una nuova vita dopo la morte, quindi questa alba potrebbe riferirsi a questo. L’ultimo verso di Prospetto Nevski è forse uno dei più famosi e amati del Maestro Battiato.