Gli U2 sono una delle band più acclamate e amate dal pubblico. Si tratta di un gruppo irlandese nato degli anni Settanta, per esattezza nel 1976. La loro carriera è brillante sin da subito e cominciano a collezionare innumerevoli successi e favori, i quali provengono sia dal pubblico che dalla critica. La band, infatti, ha scritto e composto una serie di successi che possono essere considerati tali non solo per i testi e le musiche, ma proprio per il messaggio e il significato che riescono a trasmettere. La famosa rivista Rolling Stone li colloca al 22º posto nella lista dei più grandi artisti musicali di sempre. Nel 2005, invece, conclusi i 25 anni di carriera sono rientrati nella Rock and Roll Hall of Fame.
Gli esordi e i primi successi degli U2
Una cosa che bisogna specificare è che, sin dagli inizi della loro carriera, gli U2 hanno sempre avuto a cuore aspetti politici e sociali. Forse è anche per questo che hanno ottenuto grande favore da ambedue i giudici (pubblico e critica), ma ciò non mette in secondo piano il loro talento. Uno dei temi che hanno più a cuore è la questione irlandese. Accanto a questa tematica possiamo associare anche quella dei diritti civili e, in generale, una certa sensibilità verso questioni delicate.
Gli U2 pubblicano il suo primo disco nell’ottobre del 1980, album dal titolo Boy. Dopo ciò prenderanno il via una serie di concerti per l’Europa, con prime tappe in Paesi come Belgio e Paesi Bassi. Nel giugno dell’anno successivo arriva il secondo, Fire, registrato in uno studio alle Bahamas. Sono anni sì di successi, ma che condurranno ad altre importanti pubblicazioni e singoli. Sono gli anni della celeberrima Sunday Bloody Sunday, e dell’uscita di New Year’s Day che anticiperà l’album di cui parleremo tra poco.
La pubblicazione del loro terzo album
E’ il 28 febbraio del 1983, la band è attiva da relativamente pochi anni, eppure, non sbaglia un colpo. Quel giorno diventa disponibile nei negozi il loro terzo album, forse quello più famoso e conosciuto anche da chi non è un fan accanito. Si tratta di War, l’album che riporta sulla copertina Peter Rowen, figlio di un amico di Bono, che sarà presente anche il altri album. Il suo volto, pulito e con l’elmetto, suggella un album di 10 tracce totali, che ebbe tanto successo da essere inserito al 221 posto dalla rivista Rolling Stones tra i migliori 500 album. E’ certo un altro successo per la band, da cui verranno estrapolate canzoni come 40, le prima citate Sunday Bloody Sunday e New Year’s Day insieme a Seconds.
Tracce politiche e impegnate? Lo spaccato degli U2
War, oltre a essere uno dei loro album più famosi, è anche il primo in cui si sente maggiormente l’impegno politico di cui si parlava prima. Questa osservazione ha portato l’album ad essere considerato un album a sfondo politico, quando, in verità, non tutte le tracce abbracciano questo tema. Per essere corretti si potrebbe dire che quasi metà di questo album degli U2 è costituito da tracce impegnate, se ne segnalano infatti quattro: quelle presentate sopra eccetto la prima, che contiene riferimenti biblici, alle quali si può poi aggiungere una quarta traccia, The Refugee.
In ogni caso, che si tratti di un album a sfondo prettamente politico o meno, gli U2 non smettono mai di sorprendere il proprio pubblico e riesce a far confluire all’interno di questo nuovo lavoro anche una canzone d’amore e una che racconta di uno spaccato di vita quotidiana. Abbracciano, dunque, aspetti umani ed eterogenei tra di loro, senza tralasciare nulla di ciò che investe giornalmente ogni uomo. Non poteva che essere un successo!