Dopo la morte di Freddie Mercury, avvenuta il 24 novembre del 1991 in seguito ad una broncopolmonite aggravata dall’AIDS, i Queen sembravano ormai finiti. Farrokh Bulsara -questo il vero nome del leader della band britannica- non era solo la voce dei Queen: era la mente, il braccio ed il vero trascinatore del gruppo. Grazie al suo carisma, alla sua inimitabile ed inarrivabile presenza scenica e alla sua immensa forza comunicativa, Mercury ha portato i Queen sul tetto del mondo.
I Queen dopo la morte di Freddie Mercury
Dopo la morte di Freddie Mercury, avvenuta all’età di 45 anni, i membri restanti dei Queen –Brian May, John Deacon e Roger Taylor– sembravano ormai rassegnati all’idea di rimettere in piedi il gruppo. Il primo ad abbandonare la nave fu proprio John Deacon: per il bassista britannica non esistevano Queen senza Mercury. Deacon non solo si ritirò dalle scene musicali, ma decise addirittura di ritirarsi da qualsiasi tipo di contatto sociale. Le intenzioni di Brian May e Roger Taylor, invece, erano totalmente diverse.
Dopo che nel 1995 registrarono -insieme a John Deacon- l’ultimo album dei Queen –Made in Heaven– il lascito ultimo di Freddie Mercury, anche gli stessi Brian May e Roger Taylor cominciarono a dedicarsi alle rispettive carriere soliste, ben coscienti che senza il loro leader nulla sarebbe stato più lo stesso. May, però, in cuor suo sperava in un miracolo. Pensava vivamente che, se fosse accaduto un evento a dir poco straordinario, più unico che raro, una piccola speranza si sarebbe accesa.
“Io e Roger mettemmo subito in chiaro una cosa: se dovesse accadere un miracolo, allora potremmo pensare di ritornare a suonare insieme.”
Come Paul Rodgers ha risollevato le sorti dei Queen
E, fortunatamente per lui e per noi amanti della musica, quel miracolo è arrivato. Come raccontato dallo stesso Brian May in un episodio di ‘The Greatest‘, la serie di documentari trasmessa sul canale Youtube ufficiale dei Queen ed incentrata sull’immensa carriera della band britannica, il miracolo è avvenuto all’improvviso, quando nessuno se lo sarebbe mai aspettato.
Correva l’anno 2004 e Brian May fu invitato a Londra a partecipare ad un evento celebrativo della Fender Stratocaster. In quell’occasione condivise il palco con Paul Rodgers, storico vocalist dei Free e dei Bad Company, nonché una delle voci più originali del panorama rock/blues.
“Per noi Paul Rodgers era un eroe -racconta Brian May– Dopo lo show sua moglie si avvicinò e ci disse: ‘avete un gran feeling, ma avreste bisogno di un batterista’.”
Ed è proprio così che, dal nulla, nacque il progetto Queen + Paul Rodgers. Progetto che ha portato, a partire dal 2005, ad una serie di concerti tra Europa, Stati Uniti e Giappone.