Brian Johnson, storico frontman degli AC/DC e figura chiave del panorama rock, compie oggi 74 anni. Per onorare e omaggiare ancora una volta questo straordinario artista, abbiamo pensato ad una speciale classifica per voi. Oggi andremo infatti a scoprire una serie di curiosità sul conto di Brian Johnson.
Brian Johnson: 5 curiosità che (probabilmente) non conosci sul frontman degli AC/DC: Le origini italiane
Iniziamo subito con una delle curiosità più simpatiche e che, in parte, riguarda anche noi italiani. Pare infatti che lo storico frontman degli AC/DC abbia delle chiare origini italiane: il padre era un soldato dell’esercito britannico, mentre la madre -Ester De Luca- era invece originaria di Rocca di Papa (Roma).
Alcool e droghe? No grazie!
Nonostante militi in una delle band più scalmanate del pianeta, Brian Johnson non ha mai avuto alcun tipo di dipendenza da alcool e droghe: “Fortunatamente non mi sono mai trovato nella condizione di dover affogare i miei dispiaceri nell’alcool e nelle droghe. Con i primissimi soldi guadagnati con il gruppo ho comprato due case: una per i miei genitori e una per me stesso.”
L’amore per il calcio (e per il Newcastle)
Brian Johnson è sempre stato un amante del calcio. La sua squadra del cuore è naturalmente il Newcastle -storico club di Premier League-, ma questa curiosità probabilmente l’avrete già sentita da qualche parte. Quello che forse non sapete è che una volta il frontman degli AC/DC ha tentato addirittura di acquistare la sua squadra del cuore!
La passione per i motori
Oltre alle due case, con i primi soldi guadagnati il vocalist degli AC/DC ha acquistato anche una Mini Cooper. La prima di una lunghissima serie. La collezione di auto di Brian Johnson è oggi a dir poco impressionante: qualche Rolls Royce, una Phantom, una Ferrari, un paio di Range Rover e un paio di Alfa Romeo, una Mustang, una Bugatti e, poi, la sua preferita in assoluto una Bentley Vandenplas del 1928.
L’inseparabile berretto
Avrete sicuramente notato quel simpatico berretto sul capo di Brian Johnson. La scelta, più che estetica, è puramente pragmatica:
“L’idea è nata quando, ad inizio carriera, ci esibivamo nei pub riservati agli operai nel nord-est dell’Inghilterra. Ha raccontato il frontman degli AC/DC durante un’intervista. Purtroppo non c’era l’aria condizionata e io sudavo veramente tanto, questo soprattutto in inverno, quando la sala si riempiva e si accendeva il riscaldamento al massimo. Il sudore finiva inevitabilmente sui capelli, sugli occhi e sulle corde.”