La collaborazione tra Lucio Battisti e il paroliere Mogol ha caratterizzato uno degli indirizzi più importanti che si siano osservati nell’ambito della storia della musica, e che hanno portato la stessa a orientarsi attraverso la figura di Lucio Battisti, oltre che attraverso le sue composizioni e i suoi grandi capolavori che hanno visto proprio la firma del paroliere. Tuttavia, l’idilliaco rapporto tra i due si è interrotto a un certo punto della storia di Lucio Battisti, che ha poi iniziato a lavorare con altri autori e a sperimentare un nuovo tipo di musica.
Uno sguardo particolarmente importante alla realtà del litigio tra Lucio Battisti e Mogol è stato offerto dal secondo, che ha parlato di quale sia stata la connotazione che ha generato una vera e propria crepa tra i due:
Allora c’era questa formula per cui il musicista prendeva l’8% e il paroliere il 4%, la Siae voleva così. Battisti quando ha iniziato era un dilettante, eppure io non ho mai voluto fargli firmare nessun documento sotterraneo. Sempre il 4% a me l’8% a lui. Quando abbiamo venduto i diritti dei brani alla Numero Uno ho detto che avrei scritto alla pari: 6% a lui e 6% a me, altrimenti non avrei più scritto. Da allora Lucio ha cominciato lavorare con altri.
Il paroliere, che ha detto di non essere mai stato attaccato al denaro e di aver assecondato la decisione di Lucio Battisti, ha anche conservato un bellissimo ricordo del cantautore, di cui ha parlato in termini più che semplicemente positivi.