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Eddie Van Halen: i motivi per cui è stato un chitarrista rivoluzionario

Eddie Van Halen -storico leader e fondatore della band omonima dei Van Halen, morto lo scorso 6 ottobre all’età di 65 anni- ha passato la vita a rincorrere i suoni che aveva nella sua mente e nel suo cuore e, naturalmente, ad inseguire i suoi sogni. Il chitarrista di Nimega ha fatto della sua più grande passione un motivo di successo e, per questo e tanto altro, sarà ricordato per sempre come uno dei più grandi chitarristi della storia del rock. Oggi, a tal proposito, vogliamo soffermarci sui reali motivi che hanno reso Eddie Van Halen un chitarrista a dir poco rivoluzionario e unico nel suo genere.

Eddie Van Halen, i motivi per cui è stato un chitarrista rivoluzionario: pioniere della tecnica del tapping

Ad Eddie Van Halen, leader e co-fondatore della band omonima, si deve -tra le tante cose- l’idea di perfezionare la tecnica del tapping. Questa singolare tecnica -applicabile su una chitarra come su un basso o un ukulele- fu utilizzata per la prima volta nel 1932 da Roy Smeck nel film “Club House Party” e fu, solo nei primi anni sessanta, che acquistò una certa popolarità. Il merito, naturalmente, fu proprio del co-fondatore dei Van Halen.

L’iconica ‘Frankestrat”

Eddie Van Halen -oltre ad essere stato un grandissimo musicista- è stato anche un po’ uno scienziato, un pensatore ed un costruttore. Il chitarrista di Nimega, infatti, dopo aver cominciato con una Teisco elettrica, decise di creare uno strumento tutto nuovo, con le sue mani: un ibrido che combinasse elementi della Fender con quella della Gibson. Nacque, così, la cosiddetta Frankestrat: titolo che, ovviamente, riprende il nome dal mostro di Frankenstein e dalla chitarra Stratocaster, storico modello della Fender.

Collaborazioni e sponsorizzazioni

Oltre ad aver rivoluzionato completamente l’industria della musica, il chitarrista può vantare una serie di interessantissime collaborazioni e sponsorizzazioni. I primi contatti arrivarono nel 1983, quando il chitarrista si avvicinò alla Kramer Guitars. Con tale accordo la Kramer, non a caso, si configurò come il marchio di chitarre elettriche più vendute dei primi anni ottanta. Dopo quella sponsorizzazione ne seguirono tante altre: Eddie Van Halen arrivò a collaborare con la Peavey, con l’azienda Music Man e, naturalmente, con la storica Fender.

Il lascito

Una cosa è certa: Eddie Van Halen -per metà statunitense e per metà olandese-sarà ricordato per sempre come uno dei più grandi, influenti e talentuosi chitarristi della storia del rock. Il merito, naturalmente, è da attribuire anche e soprattutto alla sua passione, alla sua voglia di rivoluzionare questo genere, alla sua infinita ricerca della perfezione, spingendo le note oltre ogni possibile confine.

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