La Regina. Così si dice quando si vuole alludere a Janis Joplin, una delle voci femminili più influenti. Difficile non riconoscerla. Anche se non si capisce subito quale potrebbe essere la canzone in questione, la sua voce di certo non è confondibile. Inquieta, mette nelle esibizioni tutta se stessa, creando dando vita a qualcosa di veramente molto intenso. Non a caso è ricordata come una delle personalità più influenti, così come il suo operato. Le sono stati attribuiti anche dei riconoscimenti postumi come l’inserimento nella Rock and Roll Hall of Fame e soprattutto un Grammy Awards. Janis insomma è riuscita ad ammaliare in vita e continua a farlo anche dopo essere scomparsa. Qui una delle ultima tracce di Janis Joplin, appartenente al suo ultimo album da solista: “Get It While you can”.
L’ultimo album di Janis: Pearl
Dopo aver prestato la sua voce a differenti band ed aver collaborato attivamente con loro, Janis Joplin decide di intraprendere una carriera da solista, e così procede. Registra il suo primo album I Got Dem Ol ‘Kozmic Blues Again Mama! nell’estate del 1969 e lo pubblicherà nel settembre dello stesso anno, dopo aver lasciatoi Big Brother and the Holding Company. Poco tempo dopo si cimenta in questo nuovo progetto, Pearl. Purtroppo questo album non sarà pubblicato con Janis ancora in vita. Sarà infatti una pubblicazione postuma. Janis morirà a ventisette anni nel 1970 a causa di overdose. Ad accompagnarla in questa sua ultima avventura sarà il produttore che spesso viene associato ai Doors proprio per la sua puntuale presenza: Paul A. Rothchild.
La storia di “Get it While You Can” di Janis Joplin
In quest’album sono presenti dieci tracce, cinque nel primo lato e le restanti nel secondo. La maggior parte delle tracce non è di pugno di Janis ma si tratta di riadattamenti, cosa che non era insolita per la cantante. La sua capacità di prendere dei pezzi altrui e di farli suoi è caratteristica. Partecipò nella stesura di “Make over” e della famosa “Mercedes Benz”.
“Get it While You Can” è una traccia che è stata inizialmente scritta da Jerry Ragovoy e Mort Shuman ed interpretato per la prima volta da Howard Tate. Eppure l’interpretazione di Janis è una della più riconosciute e una delle più importanti. E’ una canzone che si propone di ricordare l’amore e il conforto, perché in fondo la vita non è eterna, quindi perché sprecarla? E’ un po’ la stessa realtà, quasi per tutti. E’ a tal proposito che Janis dirà “Il mio intero scopo è comunicare. Quello che canto è la mia realtà. Ma solo il fatto che le persone vengono da me e dicono: ‘Ehi, questo è anche la mia realtà ‘, mi dimostra che non è solo mia. ” citazione che troviamo nello scritto di sua sorella “Love, Janis“