Superficialmente si potrebbe pensare che un album strumentale non possiede tutte le determinazioni e le caratteristiche fondamentali per essere considerato un capolavoro come la maggior parte degli album che sono pubblicati da parte di un artista. Tuttavia, riuscire a realizzare un album strumentale di grandissimo livello non è assolutamente semplice e, allo stesso tempo, si basa anche e soprattutto sulla qualità dei singoli artisti, in grado di realizzare un prodotto discografico in assenza di voce punto sulla base di queste considerazioni, vogliamo considerare quali siano i 5 migliori album strumentali di sempre, realizzati con grande cura e talento da parte degli artisti che ci terremo all’interno del nostro articolo.
The Endless River
Il primo tra i 5 migliori album strumentali che prendiamo in considerazione è The Endless River, quindicesimo e ultimo album in studio dei Pink Floyd pubblicato il 7 novembre del 2014; il disco in questione vede, ancora una volta, l’assenza di Roger Waters, ed è il primo che sia stato pubblicato dopo la morte di Richard Wright, avvenuta nel 2008. Il disco, prevalentemente strumentale, prevede soltanto una traccia che che non veda la prevalente presenza di musica, data la presenza della campionatura di Stephen Hawking presenti all’interno del quattordicesimo brano dell’album, Talkin’ Hawkin.
The Songs of Distant Earth
Secondo tra i migliori album strumentali che prendiamo in considerazione all’interno della nostra classifica è il concept album The Songs of Distant Earth, realizzato da Mike Oldfield su ispirazione al romanzo di fantascienza Voci di terra lontana. Il brano in questione si basa, grazie alla presenza di 17 tracce, su una concezione compositiva e strutturale e tende a far risaltare temi che tendono a l’onirico e alla musica da ambiente. Per tutti gli amanti della musica strumentale, il prodotto discografico in questione è assolutamente consigliato.
Impressions
Terzo tre migliori album strumentali è Impressions, a sua volta anche terzo album in studio della band polacca Lunatic Soul. Il disco è stato pubblicato il 10 ottobre del 2011 per volontà di Mariusz Duda, frontman della band, e si basa su 8 impressioni, le prime 8 tracce dell’album, e 2 remix, presenti soltanto in pubblicazioni successive a quella originale. Grazie alla presenza di strumenti musicali come il kalimba, l’ukulele, il pianoforte, il guzheng e, ancora, grazie ad un messaggio incredibilmente particolare, l’album risulta essere particolarmente originale e ricco di grandissimo valore.
Teeth Of The Sea
Molto spesso, gli album strumentali sono prerogativa del genere dell’elettronica, per quanto, negli ultimi anni, la campionatura e la presenza di voci abbia invertito questa tendenza. Particolare esempio del nostro discorso è rappresentato da Master, dei Teeth of the Sea, che hanno pubblicato il loro splendido album nel 2013, attraverso la presenza di impianti compositivi e strutturali di grandissimo valore, come il sassofono in loop che domina all’interno della composizione. Master è, senza dubbio, uno dei cinque migliori album strumentali di sempre.
Isle Of Eight
Chiudiamo la nostra classifica riguardante i 5 migliori album strumentali di sempre con Isle of eight, realizzato da Colin Masson e pubblicato l’8 maggio del 2012. L’album in questione non soltanto prevede e perviene alle splendide tecniche chitarristiche che caratterizzano Masson ma, allo stesso tempo, è caratterizzato anche dall’adozione di temi marittimi e marinareschi, da sempre celebri all’interno della letteratura britannica di grande valore e successo.