Gli anni ’70 sono stati capaci di consegnare ai posteri numerosi successi e brani storici che praticamente chiunque conosce. Prendendo in considerazione l’intero decennio sarebbe complicatissimo selezionare solo cinque composizioni rock da indicare come le migliori. Se invece si analizza singolarmente un anno, il lavoro, per quanto comunque complicato, risulterà più semplice. Diamo dunque un occhio al 1972.
“Superstition” – Stevie Wonder
Questa canzone, che vinse il Grammy Award alla migliore canzone R&B, fu originariamente scritta da Stevie Wonder per Jeff Beck. Solo grazie alle insistenze del proprio manager il cantante di Saginaw la registrò personalmente. “Superstition” si distingueva fortemente dal resto dei brani che Wonder aveva pubblicato sino a quel momento, passando da uno stile più vicino a quello tipico della Motown, ad uno più personale. La canzone ad oggi è divenuto n vero e proprio standard. Una chicca del brano è il fatto che fu Stevie Wonder in persona a registrare la batteria iconica che apre il pezzo.
“Smoke On The Water” – Deep Purple
Quale il primo riff che un ragazzino che è appena entrato in possesso della sua prima chitarra prova a suonare? Nel 90% dei casi la risposta è “Smoke On The Water” dei Deep Purple. Per comporre questo iconico brano la band inglese si ispirò ad un fatto realmente accaduto nel 1971 a Montereux. Qui, sul finire di un concerto di Frank Zappa, uno spettatore ebbe la brillante idea di lanciare un razzo segnaletico che incendiò il casinò dove si stava svolgendo l’esibizione. Il titolo è accreditato al bassista Roger Glover, che vide per l’appunto il fumo sull’acqua del lago Lemano, posto di fronte alla struttura in fiamme.
“Rocket Man”/ “Crocodile Rock” – Elton John
Nel 1972 Elton John ha pubblicato due delle sue canzoni più conosciute in assoluto: “Rocket Man” e “Crocodile Rock”, entrambi contenute nell’album “Honky Château”. Il primo brano si rifà ad un tema all’epoca molto in voga: quello dei viaggi spaziali. Proprio per questo motivo David Bowie non digerì ai questa canzone del suo connazionale, considerandola una copia della sua “Space Oddity”. Con “Crocodile Rock” invece si rifece sonorità che rimandavano al rock’n’roll anni ’50. Fu il suo primo pezzo a raggiungere la vetta delle classifiche statunitensi. Anche Italia riscosse enorme successo quando l’anno successivo fu pubblicato sotto forma di singolo, risultando il 45 giri più venduto dell’anno.
“Burning Love” – Elvis Presley
“Burning Love” fu uno degli ultimi brani di Elvis Presley a raggiungere le posizioni più alte delle classiche, piazzandosi al secondo posto. Il produttore Felton Jarvis dovettero sforzarsi a lungo per fargliela incidere e, malgrado il successo ottenuto, Elvis non gradì mai cantare questa canzone dal vivo, non riuscendola a prendere sul serio e sentendosi sciocco nel proporla. Ciò nonostante venne inserita nella scaletta di quello che è con tutta probabilità il suo concerto più famoso: L’Aloha From Hawaii Via Satellite del 1973, il primo concerto trasmesso in tutto il mondo via satellite e che totalizzò più di un miliardo di spettatori, superando quelli che solo quattro anni prima avevano seguito lo sbarco sulla Luna.
“Ziggy Stardust” – David Bowie
“Ziggy Stardust” è probabilmente il brano che rimanda maggiormente all’album di David Bowie in cui era contenuto: “The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars”. È infatti il nodo centrale di questo concept album, che descrive l’ascesa e la caduta del suo protagonista. Per altro, come tutti sappiamo, Ziggy Stardust fu il primo dei molti personaggi entrati nella storia del rock che David Bowie propose al grande pubblico.