Torniamo oggi a parlare di una delle morti più tragiche e misteriose della storia del rock: quella del cantante statunitense Chris Cornell. Ebbene si, nonostante siano passati oltre 54 anni dalla sua morte -e nonostante si sia parlato ampiamente di suicidio– continuano a girare voci, leggende e ipotesi sulla tragica scomparsa del frontman dei Soundgarden e degli Audioslave, avvenuta il 20 luglio del 1964.
La morte del frontman dei Soundgarden
Più e più volte ci siamo soffermati sulla morte di Chris Cornell, analizzando le parole delle persone che più gli sono state vicine. Vi abbiamo riportato, ad esempio, le parole di sua moglie Vicky Cornell:
“Mio marito non è stato certo rapito dai demoni come dicono, la sua morte si poteva evitare, in un modo o in un altro. Chris aveva dei problemi, dei gravi problemi al cervello e c’era questo dottore che non ha saputo occuparsi di lui. Questa è la verità. Basta con le società segrete e le ipotesi di ogni tipo.”
La donna, infatti -per avvalorare la sua tesi- denunciò il medico curante di Chris Cornell per negligenza. Secondo l’opinione della donna, Robert Kobin -medico curante del frontman dei Soundgarden- gli aveva prescritto sostanze pericolose e dannose che, alla fine, hanno alterato il suo comportamento, il suo giudizio e la sua percezione delle cose.
Morte di Chris Cornell: secondo sua moglie Vicky è colpa dei troppi farmaci
Intervistata di recente dal Corriere della Sera, Vicky Cornell è tornata a parlare della morte del suo amato Chris:
“Continua ad esserci confusione intorno alla morte di mio marito e, sinceramente, ci tengo a sottolineare che la notte in cui è morto non era affatto depresso. Non era cosciente, era in una specie di delirio. Non era in possesso di tutte le sue facoltà, questo perchè gli erano state prescritte tante medicine, troppe per i miei gusti.”
Continuando l’intervista, la donna ha ammesso di essere estremamente felice e soddisfatta del lavoro di suo marito, rivelando di essere impressionata dall’amore che ancora oggi i fan riescono a dargli:
“Giorno dopo giorno mi rendo conto di quanto sia ancora amato Chris. Anche dalle nuove generazioni. Chris Cornell era un’icona e la sua eredità andrà avanti per sempre. Per quanto mi riguarda, invece, è una mancanza costante. Era mio marito, ma anche il mio migliore amico ed era l’unico a cui raccontavo certe cose. Mi manca guardare film insieme a lui o cucinare biscotti: sono questi i ricordi che mi legano veramente a lui.”