Il 2020 ha messo a dura prova ognuno di noi. Si è trattato di un periodo storico molto critico per chiunque e, l’industria della musica, purtroppo, non è stata da meno. Nel corso di quest’ultimo anno, diverse tragedie si sono susseguite, non lasciando scampo all’umanità intera. L’emergenza pandemica da COVID-19 ha messo in ginocchio economie e sospeso, in generale, la società. Eppure, alcuni grandi nomi della musica e, dello spettacolo in linea più ampia, hanno voluto stare accanto ai propri fan durante i mesi più difficili. Tra iniziative della natura più disparata e album usciti in tempi avversi per alleviare l’estenuazione degli appassionati, le più grandi Rockstar sulle scene hanno contribuito, nel loro piccolo, a rendere il 2020 un anno migliore, per quanto potessero. Stiamo per lasciarci alle spalle quest’anno molto difficile e, quindi, in quest’articolo ci sembra opportuno citare alcuni dei nomi protagonisti di quanto detto.
Brian May
Come non aprire questa classifica con il leggendario chitarrista dei Queen? Nel corso del 2020, Brian May ha tenuto compagnia ai suoi fan su Instagram in ogni modo. Le mini-lezioni ed i “concerti tascabili” che il chitarrista ha pubblicato periodicamente sul suo profilo ufficiale, hanno strappato non pochi sorrisi ai milioni di fan che lo seguono sui social. Il 2020, purtroppo, ha messo a dura prova l’eroe della sei corde che, sempre nel corso dell’anno, è stato ricoverato per un infarto. Per fortuna, le condizioni di Brian sono rientrate. Comunque sia, il chitarrista ha dimostrato grande empatia ed umanità stando vicino agli appassionati attraverso le sue meravigliose perle musicali.
Bruce Springsteen
Il Boss del Rock ha fatto molto parlare di sé, ovviamente in maniera positiva, durante l’anno. Bruce Springsteen è stato tra le Rockstar che hanno maggiormente contribuito a rendere il 2020 migliore, con l’uscita del suo ultimo lavoro in studio. L’attesissimo Letter To You, è stato accolto con grande piacere dal pubblico, grazie alle atmosfere calorose di cui si compone. Come sempre, Bruce Springsteen ha dimostrato di amare i suoi fan e di essergliene grato, con un lavoro magistrale che ha riscosso il plauso praticamente unanime di pubblico e critica.
Dave Grohl
Il mitico frontman dei Foo Fighters ed ex batterista dei Nirvana, Dave Grohl, è una delle Rockstar più amate di tutti i tempi. La sua euforia contagiosa è riuscita a trasparire anche attraverso lo schermo. Nel corso del 2020, il musicista non ha solo annunciato l’imminente uscita di un nuovo album dei Foos, ma è anche diventato virale sul Web con le sue divertentissime sfide alla batteria con la bambina prodigio Nandi Bushell, di soli 10 anni, proclamandosi sconfitto dopo qualche video. Si è trattato di un’iniziativa meravigliosa ed esilarante che, di sicuro, ha infuso gioia nei cuori di milioni di appassionati che hanno assistito allo svilupparsi della competizione tra i due artisti.
Bob Dylan
Anche Bob Dylan è tornato in grande stile nel 2020 con Murder Most Foul; una sorta di porto sicuro che il leggendario cantautore ha deciso di rivolgere ai suoi fan in un periodo di estrema emergenza. Murder Most Foul è una ballata limpida e delicata, tanto solenne da acquisire i toni di una preghiera. Pur affrontando la morte di John Fitzgerald Kennedy, Murder Most Foul nasconde un’indole accogliente, dai tratti profondamente emotivi.
Paul McCartney
La notizia del rilascio di un nuovissimo album da parte dell’ex colonna portante dei Beatles, Paul McCartney, ha fatto immediatamente il giro del mondo, destando grande clamore, stavolta nel senso più positivo che il termine possa assumere, nell’opinione pubblica. Si intitola McCartney III, l’ultimo disco in studio di Paul McCartney, figlio della pandemia, i cui brani sono scritti, composti, prodotti e suonati interamente ed unicamente dal musicista che, ancora una volta, ha rivelato i tratti più eclettici del suo immenso spettro artistico. McCartney III è un album fantastico che, pur essendo nato nell’oscurità di un periodo storico molto critico come quello attuale, non porta con sé rabbia, melancolia o rassegnazione, anzi, vuole essere un monito di speranza per chiunque decida di ascoltarlo.