Giorgio Gaber è un autore della straordinaria capacità. Anche dopo la sua scomparsa, anche attraverso la Fondazione Gaber, conserva ancora la sua impronta sulla nostra società. La sua analisi dell’uomo, trasportato nel Teatro Canzone attraverso il signor G, ha avuto una grande risonanza. Come ben sappiamo, la musica di Gaber deve moltissimo a Sandro Luporini. La loro amicizia è nata quando Gaber era giovanissimo ed è durata tutta la vita, sfociando in un sodalizio artistico assai produttivo. Oltre al suo amico di una vita con cui ha composto le canzoni del Teatro Canzone, Gaber vanta altre collaborazioni importanti, come quella con Enzo Jannacci, con cui formò il duo musicale I due corsari. Giorgio Gaber ha collaborato anche con Dario Fo ed oggi parleremo di quell’unica importante collaborazione che ha visto insieme due grandi della nostra cultura.
Dario Fo e Giorgio Gaber: riso e ironia come salvezza
L’aspetto principale che i due artisti avevano in comune è sicuramente la verve ironica che li contraddistinse per tutta la loro vita. Dario Fo vinse il Premio Nobel per la letteratura per aver ridato dignità ai giullari, il riso è un elemento fondamentale e fondante del suo teatro e del suo stile. In modo diverso ma sempre profondo, Gaber ha riempito le sue canzoni di satira politica e non solo. Tra i due nacque una grande sintonia che li vide insieme, però, poche volte. Oltre al 45 giri di cui andremo a parlare, nel 1968 Gaber parteciperà ai cori di Ho visto un re, celebre “canzone popolare finta”, come la definì Dario Fo.
Il mio amico Aldo/Tre storie di gatti (una triste, una allegra, una media)
L’unica collaborazione musicale tra Giorgio Gaber e Dario Fo è invece quella che li vide insieme nel 45 giri Il mio amico Aldo/Tre storie di gatti (una triste, una allegra, una media). Comprende due canzoni che sarebbero due fiabe, nello stile di Dario Fo, molto particolari. Sulla paternità dei testi vi è un forte dibattito: Dario Fo ha dichiarato che sono stati composti da lui e Gaber, altri sostengono che l’autore sia Franco Crepax, peraltro fratello di Guido Crepax che ha realizzato la copertina del disco. Le due canzoni ad ogni modo sono molto originali. La prima, Il mio amico Aldo, racconta del primo giorno di scuola di in bambino di nome Aldo che casualmente incontra solamente suoi omonimi. La fiaba è narrata da Dario Fo è solo dopo interviene Gaber. Nella seconda Tre storie di gatti (una triste, una allegra, una media) si raccontano appunto tre storie, sempre recitate da Dario Fo con intermezzi musicali realizzati da Gaber.