Quasi cinque anni fa, il 28 dicembre del 2015 ci lasciava Lemmy Kilmister. Fondatore dei Motorhead, è ricordato come uno dei cantanti più riconoscibili della scena del rock, sia grazie al suo abbigliamento, che alla sua voce e al suo modo di cantare. Lemmy infatti era solito cantare con un’asta molto più alta del normale, per cu il microfono era rivolto verso il basso e non, come si è soliti vedere, verso l’alto. Questo comportava una posa diversa che, appunto, lo contraddistingueva. Anche il suo modo di vestire contribuì in gran parte al suo personaggio: colori scuri, uno stile militare e baffi laterali. Oggi, 24 dicembre, avrebbe festeggiato i suoi 75 anni. Qui le tappe più importanti della vita di Lemmy, leader dei Motorhead.
Quando cominciò la carriera di Lemmy?
Indicativamente durante gli anni Sessanta. Lemmy infatti si era unito ad alcune band locali di Stockport. Prima alla Rainmakers e poi alla Motown Sect, per rientrare poi nei The Rockin ‘Vickers. Quest’esperienza fu molto più significativa rispetto alle prime, poiché non solo firmarono un contratto con la CBS, ma riuscirono a pubblicare tre singoli e a fare un tour in Europa. Oltretutto, la band si trasferirà a Manchester, dove i membri conviveranno in un appartamento. Dopo aver terminato l’esperienza con i The Rockin ‘Vickers, cambierà nuovamente città, spostandosi a Londra. Qui condividerà un appartamento con il bassista della Jimi Hendrix Experience, Noel Redding. Questo gli permetterà di trovare lavoro come roadie per questa band. Anche questa esperienza si concluderà e sul finire degli anni Sessanta Lemmy aveva già cambiato altri due gruppi.
Cambiamenti significativi
Nell’agosto del 1971 si unisce alla band Hawkwind, come bassista e cantante. C’è però, una piccola curiosità. Lemmy non aveva mai fatto da bassista, ma il “bisogno” fu tale, da doversi subito immolare. Il futuro leader si era presentato come chitarrista e da tale voleva proseguire. Gli Hawkwind però, decisero di non prendere un altro chitarrista. La mattina di un concerto, quello che la band avrebbe dovuto tenere a Notthing Hill, il bassista lasciò il gruppo e anche la sua attrezzatura sul furgone. Fu così che Lemmy si prestò la prima volta come bassista. Riuscì a sviluppare uno stile tutto suo, parte che può essere apprezzata nell’album The Space Ritual Alive in Liverpool and London.
La sua esperienza con questa band si concluse bruscamente. Lemmy fu arrestato nel confine del Canada, poiché aveva con sé delle anfetamine che allora furono scambiate per cocaina. Passò quasi una settimana in prigione e fu poi rilasciato senza accusa. La band, stanca del suo comportamento in generale, lo espulse. Lemmy però, ricorda con una certa malinconia il tempo passato con loro: la sintonia sul palco era molto alta benché al di fuori, i rapporti erano molto più difficili.
Il nome di un’ultima canzone che diventa il nome della sua nuova band: Lemmy leader dei Motorhead
Siamo già a ridosso degli anni Settanta, e Lemmy aveva fondato un’altra band, con un nome che creava un certo impatto. Il nome scelto fu “Bastard” e il suo manager intimò di cambiarlo, poiché una band con un nome del genere non sarebbe mai potuta rientrare in Top of the Pops.
Lemmy ebbe questa idea: scelse di utilizzare il nome dell’ultima canzone che aveva scritto per gli Hawkwind, Motorhead.
La prima formazione che comprendeva sia Wallis che Fox, venne rivista. Furono sostituiti dal chitarrista “Fast” Eddie Clarke e dal batterista Phil Taylor “Philthy Animal“. Da questo momento in poi la band comincerà la scalata verso il successo. La voce di Lemmy e il talento della band, li portarono a raggiugere il loro apice all’inizio degli anni Ottanta. Come capisaldi delle loro composizioni possono essere citati il singolo “Ace of Spades” e l’album No Sleep ‘til Hammersmith. Ancora “In The Name of Tragedy“, “Going Down“, “King of Kings“, “The Game“, “Orgasmatron” e tanti altri.
Vita personale e malattia
Purtroppo lo stile di vita condotto da Lemmy non si può definire equilibrato. L’abuso di alcol e droghe gli causò una serie di problemi di salute. Dal 2000 circa, si segnalano un’infezione polmonare e l’aggravarsi di problemi relativi al diabete e all’ipertensione. Diversi ricoveri segnarono questi anni, che lo portarono alla morte per aritmia e insufficienza cardiaca e per cancro alla prostata, a pochissimi giorni a pochissimi giorni dal suo settantesimo compleanno. Impossibile non citare il premio conferitogli da Classic Rock nel 2005: Lemmy è stato designato come “Living Legend“. Sempre a Classic Rock nel 2015 – a pochi mesi dalla sua morte- dichiarerà:
“La morte è un’inevitabilità, non è vero? Ne diventi più consapevole quando raggiungi la mia età. Non me ne preoccupo. Sono pronto per questo. Quando vado, voglio fare quello che so fare meglio. Se morissi domani, non potrei lamentarmi. È andata bene.”