Giorgio Gaber è uno dei cantautori più importanti della canzone italiana. Il Teatro Canzone è stata la sua più importante intuizione, insieme con Sandro Luporini ha costruito spettacoli dalla grande umanità e intensità. La peculiarità di questo genere è l’idea di abbracciare più forme di spettacolo: certamente il teatro, con monologhi accattivanti e spesso fortemente ironici, ma anche la musica, con canzoni orecchiabili – anche se il testo avrà sempre la primaria importanza. Questa costante recita tra canto e parola ha permesso a Giorgio Gaber di diffondere idee e spunti di riflessione. Proprio al concetto di idea è dedicata una delle sue canzoni più famose, introdotta da un celebre monologo. Oggi parleremo del significato di Un’idea di Giorgio Gaber.
Essere impegnati o non so
Nel 1972 esce Dialogo tra un impegnato e un non so, disco tratto dallo spettacolo dal vivo omonimo. Si tratta di un dialogo fittizio che di fatto Gaber ha con se stesso, in quanto interpreta sempre lui i due personaggi contrapposto. Sandro Luporini, sempre autore insieme a Gaber delle canzoni, ha parlato di questo dialogo come di una sorta di espediente. Due personaggi, un impegnato e un non so, una persona impegnata politicamente e una sorta di indeciso, anche se ascoltando bene lo spettacolo capiremo che non è così bianco o nero. Celebre è il dialogo iniziale che è un monologo recitato da Gaber, ma anche appunto un dialogo in quanto interpreta i due personaggi differenti. Il Signor G, il personaggio che Gaber interpreta nei suoi spettacoli, qui è quasi diviso in due. La politica è, come si capisce, un centro fondamentale dell’album, ma non solo. Cerca anche di comprendere al meglio il ruolo dell’uomo nella società.
Giorgio Gaber:”Un’idea è soltanto un’astrazione”
La canzone Un’idea, tratta dall’album e riproposta tante altre volte – come nel disco Far finta di essere sani – è un cavallo di battaglia assai apprezzato del cantautore. Viene introdotta da un monologo semplice e molto diretto, che nella sua conclusione ci dice cambiarsi davvero, è cambiarsi di dentro che è un’altra cosa. Infatti, in questa canzone Gaber ci elenca una serie di situazioni in cui in teoria l’idea che asseriamo di sostenere sembra semplice, poi all’atto di realizzarla tutto si complica. Un esempio eclatante è quello del Signor Brown, un uomo che si dichiara anti-razzista, ma quando la figlia decide di sposare un nero, deve fingere di essere felice, poiché non lo è affatto. Un’idea è soltanto un’astrazione finché non troviamo dentro di noi la forza di cambiare, di possederla e usarla per migliorare qualcosa. Le idee non si possono “mangiare”, come dice Gaber nel celebre ritornello, altrimenti sarebbe fin troppo facile. Attuare le idee e gli ideali allora è un percorso che deve avvenire prima di tutto dentro di noi, con la nostra crescita personale.