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Rammstein: il primo produttore spiega perchè ha smesso di lavorare con la band

Qualche mese fa, ad inizio pandemia, Till Lindemann -storico frontman dei Rammstein– ha fatto preoccupare non poco tutti i fan del genere. Secondo alcune voci, infatti, sembrava proprio che il poeta, attore e frontman tedesco avesse contratto il Coronavirus dopo un’esibizione in Russia. Il frontman dei Rammstein presentava tutti i sintomi del COVID-19: problemi respiratori, febbre e polmonite acuta. Dopo vari accertamenti, però, alla fine è risultato negativo al tampone. Oggi, però, non siamo qui per parlare di Coronavirus, ma di Jacob Hellner: storico produttore dei Rammstein.

Rammstein: il primo produttore spiega perchè ha smesso di lavorare con la band

In una recente conversazione con Loudwire, Jacob Hellner -storico produttore dei Rammstein– ha ripercorso tutto il suo periodo e i suoi lavori con il gruppo industrial metal tedesco. Alla domanda “perchè non hai lavorato più con la band dopo aver prodotto quasi ogni loro sforzo a partire dall’album d’esordio e finendo con l’album omonimo del 2017?”, Hellner ha risposto:

“Certo, fino a poco tempo fa lavoravo a tempo pieno con i Rammstein. Abbiamo impiegato circa 5 anni per pubblicare l’album omonimo. A metà lavoro, poi, è scattato qualcosa in me e credo anche nei Rammstein. In quel periodo ci siamo sentiti allo stesso modo, ma per ragioni diverse: avevamo bisogno di nuovi metodi per lavorare, si insomma, di nuovi stimoli.”

Le parole di Jacob Hellner, storico produttore del gruppo industrial metal tedesco

“Insomma, serviva una nuova formula per fare le cose -continua il produttore- una volta presa la decisione, ci siamo sentiti per telefono e la cosa è stata anche piuttosto rapida e indolore. Non ci sono rancori tra noi, assolutamente. Sono stato anche invitato alla festa di rilascio del disco, non ci sono mai stati problemi tra noi.”

Ripensando poi al grande successo dei Rammstein, il produttore Jacob Hellner ha aggiunto:

“Till una volta per il brano ‘Du Hast’ ebbe la brillante idea di ricreare una conversazione con gli angeli, che gli rispondevano “Ja” o “Nein”. Era un testo contorto, tipico dello stile di Lindemann: quel tipo di testo che può essere interpretato in vari modi. Ricordo che venne da me parecchio entusiasta: “abbiamo questa idea, come ti sembra?” e io gli risposi che era esattamente quello di cui avevamo bisogno. Avevo capito sin da subito che Du Hast sarebbe stata una traccia fantastica. Sia in me che nei Rammstein c’era il desiderio di scrivere qualcosa per la massa, qualcosa che restasse nell’immaginario collettivo.”

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