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Lucio Battisti, perché “Dio Mio no” è stato censurato?

Lucio Battisti è ricordato come uno dei più grandi cantautori italiani. Egli cantava e produceva i suoi testi, ma era anche pluristrumentista e produttore discografico e non solo, scriveva anche per altri cantanti. Un artista a tutto tondo dunque, che ha lasciato al panorama italiano un grande contributo, soprattutto per la sua continua innovazione e sperimentazione. Fondamentale inoltre, la sua collaborazione con Mogol. La sua produzione, molto vasta, vanta un grande successo e anche un gran numero di vendite. Si sa bene però quanto sia facile incappare nella censura e soprattutto quanto lo fosse durante quegli anni, cosa che toccò anche a Battisti. Nel suo album Amore e non amore, Battisti è stato censurato per via della prima traccia “Dio Mio No“, ma perché?

Battisti, il suo quarto album: Amore e non Amore

E’ il 1971 e Battisti sta pubblicando il suo quarto album insieme al singolo “Dio Mio No”, composto da un lato B intitolato “Era” che però non sarà presente dentro quest’album. Il titolo che Battisti sceglie ci può aiutare a comprendere il fine stesso dell’album: in un intervista che gli era stata fatta al Festivalbar – allora visto con Fiori rosa, fiori di pesco- aveva annunciato l’idea di voler realizzare un concept album basato sul racconto dell’amore da diversi punti di vista. Mogol nel 1999 infatti dirà: “Con Amore e non amore basta il titolo: amore e non amore. C’erano due discorsi in contrapposizione: un discorso di amore, che era rappresentato da tutti i brani per l’orchestra, e poi c’era un discorso di non amore[…]“. Questa contrapposizione all’interno dell’album è giocata su quattro brani cantati -che rappresentano il non amore- e quattro strumentali, che rappresentano l’amore.

Di cosa parla “Mio Dio No” di Battisti e perché è stata censurata?

Un uomo invita a cena una donna e passa tutto il suo tempo a chiedersi se mai si presenterà, mentre trema d’amore. La donna andrà alla cena prospettata e dopo di ciò si intuisce come questa entri in camera e ne esca poi in pigiama. In verità – per quanto la parte finale faccia pensare al fatto che i due abbiano avuti rapporti- non significa che la canzone sia inserita all’interno della sezione dedicata all’amore, infatti non lo è.

La canzone fu censurata dalla RAI perché nella strofa “la vedo in pigiama e lei si avvicina. Dio mio no! Cosa fai? Che cosa fai?” furono trovati dei riferimenti sessuali considerati inaccettabili. Questo non perché la frase in sé fosse volgare, ma semplicemente, faceva presagire altro.

Durante la vigilia di capodanno del 1971, Battisti era invitato al programma Cento e una notte. Prima di iniziare a cantare il su brano “La canzone del sole“, accenno a “Dio Mio No“, forse, per semplice provocazione.

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