Siamo abituati a vedere cantanti, musicisti, cantautori e artisti produrre musica. Siamo abituati a vederli cantare, esibirsi sui palchi e dare dei veri e propri spettacoli. Li vediamo dialogare con il pubblico, tanto creare un vero e proprio legame, ma ci siamo mai chiesti se anche loro ascoltano musica? Li abbiamo mai immaginati mentre lo fanno? Ovviamente la risposta è sì, ma è forse strano il pensiero che possano semplicemente ascoltarla più che farcela ascoltare. Anche gli artisti hanno i loro brani preferiti e non è detto che coincidano con i loro, anzi, molto spesso preferiscono canzoni altrui. E’ questo il caso di Paul McCartney, famosissimo leader dei Beatles; ecco la storia della sua canzone preferita: “The Logical Song” dei Supertramp.
Chi erano i Supertramp?
I Supertramp erano un gruppo inglese formatosi nel 1970. La nascita del gruppo è davvero molto particolare ed articolata, poiché nascono dall’ammirazione che un milionario aveva per il tastierista Rick Davies. Rick faceva parte di un altro gruppo ch’era allora finanziato dal suddetto milionario. Purtroppo, quella band non ebbe il successo desiderato e lui, deluso, decise di tagliare i fondi ai ragazzi, dando però la possibilità al tastierista di rifondarne un altro.
Ecco, i Supertramp nascono da questa curiosa decisione, e dopo aver inizialmente adottato il nome Daddy, decisero di cambiarlo in quello ormai conosciuto, influenzati dal libro di W. H. Davies intitolato Autobiography of a Supertramp.
Firmarono il loro primo contratto il 14 luglio del 1970 e pubblicarono in quell’anno il loro primo album, anonimo al nome della band.
Il successo e la pubblicazione di “Breakfast in America”
L’album prima citato era arrivato negli Stati Uniti solo nel 1977, ma questo non significa che fosse del tutto sconosciuto al panorama americano, in quanto lo si poteva trovare in negozi specializzati nella rivendita di pubblicazioni inglesi o ancora, tramite degli importatori.
Nel 1979, il loro più grande successo commerciale e non. Con più di 4 milioni di copie vendute solamente negli Stati Uniti arriva Breakfast in America, sesto album del gruppo. Nel frattempo il loro modo di fare musica era cambiato, accostandosi sempre più ad uno stile che potrebbe essere paragonato a quello dei Beatles. Da qui furono estratti quattro singoli The Logical Song, Goodbye Stranger, Take the Long Way Home e Breakfast in America.
Com’è nata “The Logical Song“?
Non si può dire essere nata per caso, infatti Hodgson -membro principale del gruppo insieme a Davies- da un paio di mesi stava provando una serie di accordi su pianoforte. Da poco arrivato in America – insieme al gruppo- seduto davanti a un piano, Hogdson stava rivedendo quegli accordi, quando arrivò la parola “liberal”. Cercò allora di individuare una serie di parole che rimassero con la precedente (logical, intellectual etc…) finché non arrivò anche ciò che voleva trasmettere:
Voleva una canzone che raccontasse un po’ tutte le tappe della vita, con un forte riferimento a tutto ciò che abbiamo dentro. Osservò che ci viene sì insegnato come comportarci, come porci ed essere nei confronti del mondo e degli altri, ma che poco ci viene insegnato su di noi.
Innocenti nell’infanzia, tormentati nell’adolescenza, e nell’età adulta, poi? Disillusi, forse, con una forte tendenza a cercare di ritrovare il legame perduto con la fanciullezza. Un brano molto personale, ma che infine, si apre a ventaglio, universalmente.
The Logical Song, la canzone preferita di Paul McCartney
Sempre nel 1979 -sembra essere un anno fortunatissimo per i Supertramp – viene chiesto a Paul McCartney quale fosse la sua canzone preferita in quel periodo. A quanto pare, Paul non esitò. Era “The Logical Song” dei Supertramp. Un onore per chi come Hodgson era cresciuto ascoltando i Beatles; un onore perché a ventinove anni sarebbe riuscito a comporre quella canzone che tanto racconta di sé stesso e che fu definita da Paul McCartney “un piccolo capolavoro”.