Il 2020 è stato per Jon Bon Jovi -così come per tutti noi- un anno piuttosto caotico. Il cantautore statunitense, infatti, nei mesi scorsi ha dovuto sostenere per settimane intere suo figlio Jacob (di 17 anni), affetto da Coronavirus. Pochi giorni dopo poi, anche David Bryan, suo amico e collega nei Bon Jovi, ha dovuto fare i conti con quel maledettissimo virus. Quest’anno però non ha riservato solo brutte cose per Jon Bon Jovi: il cantautore del New Jersey ha infatti avuto l’onore ed il piacere di collaborare con il Principe Harry (Duca di Sussex, secondogenito di Carlo e Diana) per la stesura di un brano (il cui ricavato è andato completamente in beneficenza). E, come se non fosse abbastanza, insieme ai suoi Bon Jovi ha pubblicato, il 2 ottobre scorso, l’album “Bon Jovi 2020”. In una recente intervista, però, l’iconico Jon Bon Jovi ha ammesso di aver fatto qualche piccolo errore di calcolo nella sua vita e solo ora ne sta pagando le conseguenze.
Il primo spettacolo dal vivo
Intervistato da Big Issue per la sua rubrica “Letter to My Younger Self“, Jon Bon Jovi ha ripercorso la sua carriera (fatta di successi e fallimenti, di sconfitte e vittorie e di dolori e gioie) e la sua vita, facendo un vero e proprio tuffo nel passato. Parlando del suo passato e del suo più grande errore, Jon Bon Jovi ha spiegato:
“Quando i miei genitori vennero ad assistere ad un mio show per la prima volta fu davvero imbarazzante, per entrambi. Loro credo volessero strisciare piano piano sotto le sedie, ma penso anche che capirono, capirono quanta passione e quanto amore ci stavo mettendo in quello che facevo. Certo, all’epoca avevo solo 17 anni, ma loro mi lasciavano suonare nei bar o nei locali fino all’orario di chiusura: “almeno così sappiamo dove sei”, dicevano continuamente. A volte tornavo alle 2, le 3 del mattino e, naturalmente, alle 8 dovevo anche andare a scuola”.
L’incoraggiamento dei genitori
I genitori di Jon Bon Jovi, al secolo John Francis Bongiovi Jr., l’hanno sempre spinto a fare la cosa giusta: “Devi inseguire i tuoi sogni, è giusto. Devi però anche presentarti a scuola in orario, è una tua responsabilità.” I sacrifici, alla fine, vennero ricompensati e come: “A 20 anni ho scritto Runaway e la passavano continuamente in radio -continua Jon Bon Jovi- a 21, invece, avevo già un contratto discografico. Fortunatamente, quindi, i miei genitori non mi hanno dovuto assistere a 35, in qualche locale di Santa Barbara, magari a dire “ce la posso ancora fare”.”
Jon Bon Jovi: “ecco qual è il più grande errore commesso nella mia vita”
In ogni cosa bella della vita, però, ci sono i pro e i contro.
“Non c’è mai stata un’alternativa nella mia vita, nessun piano B da poter adottare. Ho fatto un solo grande errore nella mia vita -conclude Jon Bon Jovi- ed è quello di non essermi mai fermato, di non avere mai avuto tempo per guardarmi intorno, per godermi le cose. Sono sempre stato concentrato sul prossimo album, sul prossimo singolo e via dicendo. Questo, credetemi, mi è costato un sacco di bei ricordi. Ecco cosa direi al mio io giovane: “divertiti, rilassati: avrai alti e bassi, ma abbi fiducia.”