Gli Slipknot sono una delle band più importanti della storia della musica. Ricordati per le loro iconiche maschere, dalla voce di Corey Taylor fino allo stile musicale hanno saputo costruirsi una personalità unica ed accattivante. Nei loro brani, hanno saputo dare voce a tormenti e disagi dell’essere umano, ma anche dipingere quadri di spietatezza e profondo dolore e disperazione. Pertanto, non è semplice parlare dei brani più inquietanti di un gruppo che dell’inquietudine ha fatto la sua peculiarità. Abbiamo provato a sceglierne cinque.
Scissors
Scissors è la traccia numero quindici dell’album omonimo di debutto degli Slipknot, pubblicato nel 1999. Fin dal titolo, l’immagine che ci dà questo testo è quella di un’inquietudine “fisica” e psicologica. Ci sono riferimenti alla vedova nera, quindi al ragno, ma anche ad altri insetti. L’atmosfera è davvero particolare, sembra di stare in un film horror o sul tavolo di una sala operatoria in balia di un medico pazzo. Il finale è crudissimo.
Iowa
Altra title-track di un album, in questo caso il secondo della band. La rivista Rolling Stone lo ha collocato alla cinquantesima posizione dei 100 migliori album metal di tutti i tempi. Questa canzone dura 15 minuti e sicuramente a renderla così inquietante contribuisce in toto la voce di Corey Taylor. Le sue urla strazianti sono un elemento fondamentale dello stile degli Slipknot, ma non l’unico importante. Anche il testo e la musica fanno la loro parte, senz’altro. Il testo non lascia molto spazio all’immaginazione:“Tu appartieni a me, ti ucciderò per amarti”.
Prosthetics
Questo brano non può non trovare spazio in questa classifica se già pensiamo all’ispirazione che lo ha generato. Infatti, si basa sul film del 1965 The Collector, che racconta di un uomo che rapisce una donna solo per il piacere di averla. Il testo di Prosthetics sembra riferirsi proprio alla stalking ed è molto disturbante sia per il tema trattato sia per le sensazioni che trasmette.
Duality
Corey Taylor ha spiegato il significato soprattutto di quella frase così inquietante che viene ripetuta più volte: “Mi spingo le dita negli occhi”. La dualità a cui si riferisce il brano è una scelta da compiere nella vita costellata da un dolore profondissimo. Solo gli Slipknot potevano avere la capacità di narrare il dolore in un modo così profondo. Questa canzone ci mette di fronte alla nostra fragilità.
Disasterpiece
Questo brano è incentrato sul tema del bullismo e lo affronta nel modo più aggressivo e macabro possibile. Corey Taylor ha spiegato di averlo scritto pensando ad un bullo che lo tormentava e immaginando per una volta di finalmente reagire. L’elenco brutale di ciò che la vittima, che diventa carnefice, vuole fare a questo bullo dà vita ad uno dei capolavori della band, ma anche ad un apice di inquietudine.