I Van Halen sono una delle più grandi band di tutti i tempi. Attraverso la loro opera, hanno completamente rivoluzionato l’industria musicale, affermandosi come punti di riferimento assoluti in una scena fervente come quella degli anni ’80. Nel corso dei decenni, la band è diventata un capostipite del Rock e del Metal di stampo più classico. La chitarra del compianto Eddie Van Halen, del resto, stravolse la comunità di riferimento a partire dai propri asserti compositivi. Attraverso il suo slancio, il leggendario chitarrista spinse il suo strumento verso i propri stessi limiti, ispirando migliaia di giovani ad intraprendere un percorso in musica attraverso intere generazioni.
I Van Halen hanno affascinato milioni di persone in tutto il mondo attraverso una moltitudine di fattori. Il simbolismo si afferma sempre con una certa prepotenza nelle carriere delle più grandi band di tutti i tempi. Da copertine d’impatto a design divenuti iconici, l’iconografia dei Van Halen è ricca di particolari appassionanti. In quest’articolo, scopriremo com’è nato il logo dei Van Halen e le sue straordinarie trasformazioni avvenute negli anni.
La storia del logo dei Van Halen
Il logo originale dei Van Halen, dalle linee sinuose e dai tratti disegnati a mano, fu ideato dalla penna del bassista del gruppo Mark Stone. La scritta è rimasta accanto alla band per 6 anni, dal 1972 al 1978. Ciò nonostante, Alex Van Halen si dimostrò particolarmente affezionato al font, indossando t shirt che lo ritraevano per tutta l’epoca di David Lee Roth. Il logo adottato successivamente dalla band, molto simile ad una spilla dell’aeronautica, è rimasto impresso nell’immaginario collettivo come uno dei più importanti nella storia della musica moderna. La sua versione più famosa fu introdotta nel ’78. Lo stile audace della scritta voleva rappresentare l’unicità e l’essenza carismatica e passionale del gruppo.
Il logo dei Van Halen più emblematico, comunque, è quello ritratto sulle copertine dei loro primi due album. Come detto, il simbolo nacque da una forte diatriba con la loro casa discografia. La label, infatti, avrebbe voluto in copertina, un logo diverso, ad accompagnare degli scatti fatti da Elliot Gilbert, molto vicini al movimento Punk in termini stilistici. Alla fine, il designer Dave Bhang ideò il “logo alato”, simbolo indiscusso del gruppo che finì per adottarlo volentieri, apprezzandolo molto di più delle versioni precedenti. Sorprendentemente, l’emblema richiamante al Punk venne proposto per breve tempo al pubblico. Sotto le sollecitazioni insistenti dei membri del gruppo, però, la casa discografica ritirò dalla vendita le copertine.