Francesco De Gregori ha dato al panorama del cantautorato italiano un grande contribuito ed per questo che si può quindi definire, uno dei maggiori esponenti. Ha cominciato ad esibirsi grazie al fratello Luigi e da quel momento in poi la sua carriera è stato un crescendo. Come più volte detto, i suoi testi nascondono una forte vena poetica e la sua vicinanza e il suo rapporto con la letteratura sono più che tangibili. Il suo sostegno alla musica italiana – ma anche internazionale – è un viaggio verso la poesia, l’attualità e la storia. Proprio per suggellare maggiormente questo legame con un esempio molto pratico, citiamo la canzone che De Gregori scelse di dedicare a Pier Paolo Pasolini, intitolata -con una certa vicinanza – “A Pa’”.
L’album Scacchi e Tarocchi
Il titolo di per sé è avvolto come da un’aura di mistero. E’ il suo nono album in studio ed è stato pubblicato sotto l’etichetta RCA Italiana. La durata complessiva di tutti i brani, che risultano essere dieci, è di poco più di trenta minuti. Non è stato composto e registrato in quello che di solito è fatto coincidere con il suo maggior periodo di successo – gli anni Settanta- ma risale al settembre del 1985. Quel che propone De Gregori – in collaborazione con Ivano Fossati – è un album che ha il potere di riprendere la storia, la giustizia, la politica, il terrorismo e anche i giovani. Un connubio quindi fra quel che è stato e ciò che in quel momento era il presente. Con grande capacità crea anche dei collegamenti con figure molto importanti come Pier Paolo Pasolini e Luigi Tenco, cantautore e polistrumentista italiano, a cui dedica, rispettivamente, una canzone.
De Gregori a Pasolini con “A Pa’”
Pier Paolo Pasolini è stata una figura di spicco fra gli intellettuali italiani. E’ etichettato solitamente come poeta ma i suoi interventi sono stati diversi e in vari campi: filosofia, giornalismo, scrittura e sceneggiatura. Pasolini è riuscito a lasciare, pur essendosene andato, una consistente eredità. Forse è proprio questo quello che spinge Francesco De Gregori a scrivere su di lui e a dedicargli una canzone. L’ammirazione per il poeta inoltre era tale da definirlo in un concerto “Il più grande poeta del Novecento”, una considerazione dal forte significato.
Qual è il significato della canzone?
Il testo non è molto ampio, sembra infatti una vera e propria poesia. De Gregori cerca di fare un omaggio a Pasolini e lo fa con il suo mezzo: la musica. Si rivolge a lui come fosse un amico, più volte infatti si ritrova il richiamo “A Pa’”, che sembra un vero e proprio lamento. “Non mi ricordo se c’era la luna / e né che occhi aveva il ragazzo, / ma mi ricordo quel sapore in gola /e l’odore del mare, come uno schiaffo.” Evidentemente qui fa riferimento all’omicidio del poeta avvenuto per mano di un ragazzo in una località a pochi chilometri da Roma, più volte citata nel testo. Il significato è allora la dedica stessa. Un omaggio verso qualcuno che ha dato tanto a molti con le sue parole. De Gregori è come se facesse la stessa cosa, lo lascia andare sfiorando il cielo e la terra con i gigli e gli uccelli; mentre la luce lo chiama “come una stella mattutina”