I Beatles sono più famosi di Gesù
Ci sono frasi che fanno la storia di artisti, personaggi pubblici o veri e propri geni. Questa storia può essere fatta in ogni modo, sia le conseguenze siano positive, sia che siano negative. Passando dal generale allo specifico, e trattando di una di quelle band che hanno fatto la storia della musica, vogliamo parlare di una frase in particlare: I Beatles sono più famosi di Gesù, pronunciata da John Lennon, questa la frase che scatenò un vero e proprio delirio mediatico.
Facendo marcia indietro, però, prima della sopraccitata data che creò un gran caos, anche in virtù dell’imminente tour che la band di Liverpool doveva tenere, la stampa si occupò già di questo specifico caso. Il 4 marzo dello stesso anno, il quotidiano inglese London Evening Standard pubblicò una dichiarazione di John Lennon. Il cantante di Imagine dichiarò che il cristianesimo è “Destinato a svanire. Chi vivrà vedrà se ho ragione o no. I Beatles sono più popolari di Gesù Cristo adesso. Non so chi morirà per primo. Il Rock and Roll o il Cristianesimo. Gesù era nel giusto, ma i suoi discepoli non lo erano altrettanto.” Fu un attacco incredibile al cristianesimo e ai suoi credenti; un qualcosa che neanche i fan dei Beatles perdonarono. Nel momento in cui quella dichiarazione venne pubblicata non ebbe grande rilievo. Fu proprio ad agosto che iniziò un gran delirio, e furono giorni – mesi, forse ancor più – difficili per la band inglese.
Le conseguenze di quella frase
Era bastata quella semplice affermazione provocatoria che, ancor più provocatoriamente, i maggiori quotidiani titolarono: i Beatles sono più famosi di Gesù. Quando parliamo di delirio non ci riferiamo soltanto a una querela o un attacco da parte della critica; parliamo, piuttosto, di quella che sembrò essere una vera e propria rivolta popolare.
Innanzitutto, il tour americano dei Beatles fu fortemente minato: minacce, denunce continue, falò di dischi dei Beatles e chi più ne ha, più ne metta. Molte stazioni radiofoniche misero al bando la musica dei Beatles e, in quel momento specifico in cui veniva pubblicato anche Revolver, l’album che da molti viene considerato come l’apice della creatività della band inglese, l’atto rappresentò un vero problema per le entrate della band.
Le scuse di John Lennon e la visita al Vaticano
I Beatles sembravano ormai essere l’oggetto dell’ira comune, come se su di loro venisse riversato tutto l’odio che non riusciva più a dare pace alla band. In tutti i modi sia John Lennon che l’intera band cercarono di eliminare quella macchia – I Beatles sono più famosi di Gesù – attraverso dei gesti che ebbero più importanza mediatica che reale. Fu prima la volta di John Lennon che, grazie all’intervento del manager Brian Epstein (che gli suggerì di scusarsi pubblicamente), rilasciò una dichiarazione. “Volevo solo dire, che oggi i gruppi beat hanno più appeal sui giovani che la religione“, disse il leader della band.
Fu poi la volta dell’intera formazione originaria di Liverpool, che cercò di calmare le acque recandosi al Vaticano e ribadendo che quella frase non aveva nessuna matrice anticattolica. A nulla valse, però, anche quella visita con radio e critica che ormai bersagliavano gli inglesi. Soltanto dopo tempo, e dopo una difesa estenuante da parte di John Lennon, il tutto sembrò progressivamente dissolversi.