Ancora una volta Fabrizio De André ci racconta di amori spezzati e impossibili. “Fila la lana” è infatti la storia di un amore che per motivi esterni non sarà destinato a realizzarsi. Un amore in cui entrano in gioco l’attesa e sofferenza tipica dei tempi di guerra. E’ continuo crogiolarsi nella speranza che lui arrivi, benché ci sia già in gioco l’amara consapevolezza della fine. Il testo e dunque l’intero impianto non è stato scritto da De André. Lo stesso autore era convinto -tanto che la presento così- che si trattasse di una canzone popolare francese, che potesse essere ricondotta al XV secolo. Ecco “Fila la lana” di Fabrizio De André
L’amore ai tempi della guerra
L’immagine della donna che attende che il marito torni dalla guerra è tanto popolare quanto vera. Durante le guerra infatti, era normale che si presentasse una situazione del genere. In questo caso si presenta questa stessa situazione: una moglie che aspetta che il suo “signor di Vly” torni a casa. Egli era infatti andato a combattere nella Guerra di Volois. Non è chiaro se lui sia stato un eroe o se non abbia ricevuto nessuna ricompensa di quella guerra. E’ forte la differenza e la contrapposizione tra i soldati che ritornano “Son tornati a cento e a mille i guerrieri di Valois son tornati alle famiglie, ai palazzi, alle città” e la “dama” costretta ad aspettare. In verità il guerriero non ritornerà mai da quella battaglia e lei ormai consapevole filerà la lana come fossero i suoi giorni, nell’illusione che lui possa ritornare. “Fila la lana” di De André è allora tanto un lamento quanto un racconto di un pezzo di storia che si traduce in quotidianità.
Da dove deriva “Fila la lana” di De André?
De André era convito che si trattasse di un’opera collocabile nel XV secolo e che fosse di origini francesi. Sulle origini del pezzo infatti non si sbagliava, ma sulla cronologia, sì. La guerra cui fa riferimento De André in questo pezzo, “Fila la lana”, è invero collocabile antecedentemente rispetto al secolo indicato. Si tratta infatti di un conflitto che si svolse durante la guerra dei cent’anni. Per quanto riguarda l’originale invece ci sono dei rimandi agli anni Novanta, ma la versione di base che hanno utilizzato non è del XV secolo, ma del XVIII. Il titolo italianizzato è “Morte e funerale dell’invincibile Malborough” oppure “Malborough se ne va in guerra”. In ogni caso il riferimento alla canzone medievale è errato, dato che questa è una canzone popolare nata addirittura dalla falsa notizia della sua morte, visto che il duca in questione, era ritenuto invincibile.