La musica ha un ruolo importante nella vita di ognuno di noi. Per alcuni è semplicemente un qualcosa con cui tenersi compagnia in momenti particolari, per altri una grande passione e per alcuni un lavoro. In questo periodo di emergenza pandemica, con teatri, palazzetti e locali chiusi ce ne siamo resi particolarmente conto. A confermarlo non è solamente l’esperienza empirica, ma anche diverse ricerche scientifiche effettuate nel corso degli anni.
Musica e amore
La musica nel corso dei secoli ha esplorato le infinite sfaccettature dell’amore e continua a farlo costantemente. La nota piattaforma per l’ascolto musicale Spotify si è voluta nella fattispecie concentrale sull’amore carnale. È così emerso che il 40% degli intervistati sostenga che ascoltare musica durante l’atto sessuale, renda la prima quasi più eccitante del proprio partner. Per questo motivo Spotify ha creato un’apposita playlist denominata “Songs That Are Considered Better Than Sex”, che vede al primo posto il leggendario brano dei Queen “Bohemian Rhapsody”.
Musica e cibo
È emerso che musica ed eccitazioni lancino impulsi dello stesso livello di quelli provocati da droghe e cibo. Proprio tra quest’ultimo ed il cibo c’è una relazione molto stretta, come scoperto dalla prestigiosa Università di Oxford. La musica infatti influisce sul sapore delle pietanze. I suoni gravi per esempio fanno sentire gusti più amari, mentre quelli acuti tendono aa aumentare la percezione del dolce.
L’effetto del rock
È stat invece l’Università della California a condurre studi dai quali è emerso che il rock’n’roll ha le stesse caratteristiche sonore dei suoni prodotti dagli animali quando sono in difficoltà, per esempio quando sono affamati. Durante la sua evoluzione l’essere umano ha associato la richiesta d’aiuto alla sensazione di avere la pancia sazia. Proprio per questo motivo la musica rock non solo attira l’attenzione dell’uomo, ma è in grado anche di eccitarlo.
L’effetto del pop
Di tutt’altro effetto è la musica pop. Secondo uno studio effettuato in Spagna infatti la musica di questo genere si distingue per monotonia e chiassosità. La motivazione di tale responso è da ricercarsi nel fatto che oggi i pezzi vengono registrati a volumi più alti e le melodie e le armonie hanno molte meno variazioni rispetto a quelle registrate in brani risalenti a circa cinquant’anni fa.
Musica e concentrazione
Nonostante la tesi appena esposta, l’università della Florida ha scoperto che la musica non influisce in alcun maniera sul livello di concentrazione dell’ascoltatore. Questo è emerso confrontando i risultati di alcuni test effettuati sia da studenti concentrati nel silenzio, che da studenti intenti ad ascoltare i loro brani preferiti. Questo principio si può applicare a qualsiasi campo, dal lavoro allo sport.