Jerry Lee Lewis è uno dei cosiddetti padrini del rock’n’roll. Con canzoni divenute leggendarie come “Great Balls Of Fire”, “Whole Lotta Shakin’ Goin’ On” o “Breathless” irruppe nel mercato discografico nel 1956, conquistando milioni di ammiratori. Il suo ruolo nella formazione del genere è universalmente riconosciuto.Ne è prova il fatto che sia stato tra i primi dieci artisti ad essere inseriti nella Rock’N’Roll Hall Of Fame il 23 gennaio 1986, in compagnia di artisti del calibro di Elvis Presley, Chuck Berry e James Brown, solo per citarne tre.
Jerry Lee Lewis esplosivo sul palco
Proprio come gli artisti sopracitati anche a Jerry Lee Lewis fu trovato un soprannome. Così, come Elvis veniva chiamato il re del rock’n’roll e James Brown Mr. Dynamite, si cominciò a riferirsi a Lewis con il nome di The Killer. Questo parve perfetto, infatti la presenza scenica del cantante e pianista apparve subito devastante. Sgabelli lanciati, piedi sulla tastiera, salti dalla cima del pianoforte, fino ad arrivare ad incendiare letteralmente il suo strumento nel 1958, facendo impazzire la folla. Il suo album registrato dal vivo, “Live at the Star Club, Hamburg”, del 1964 è giudicato uno dei migliori album rock’n’roll live della storia, a proposito del quale il critico Milo Miles ha detto: “”Live at the Star Club, Hamburg” non è un album, è una scena del crimine!”.
La rissa alle superiori
Verrebbe così da pensare che il nome The Killer sia nato in relazione a questo suo stile. In realtà non è così. A raccontarlo è stato Jerry Lee Lewis in persona nel corso di un’intervista rilasciata a George Klein. “Il nome The Killer a dire il vero mi fu dato quando andavo alle superiori”, ha spiegato il cantante di “I’m On Fire”. “Ci fu una rissa che coinvolse anche uno dei professori, Mr Lancaster, così finii nell’ufficio del preside, Mr. Bateman, che mi sospese per due settimane.”.
“Beh, allora ci vediamo dopo killer!”
“Mi disse di tornare in classe, prendere le mie cose, andarmene e non farmi vedere per due settimane. Con me era stato convocato dal preside anche un altro ragazzo che all’epoca non conoscevo, che fu punito alla mia stessa maniera. Così, dopo aver preso le nostre cose, uscimmo dai cancelli della scuola e lui mi disse: “Beh, allora ci vediamo Killer!”. Non so bene come mai mi sia rimasto attaccato per così tanti anni. Forse la cosa è stata favorita dal fatto che lo uso nell’intro della canzone “Chantilly Lace”, nella quale rispondendo al telefono dico: “Hello you good lookin’ thing you, this is the Killer speaking.”.”.
Jerry Lee Lewis oggi
Jerry Lee Lewis oggi ha da poco compiuto 85 anni, che ha voluto celebrare con una live streaming che ha coinvolto grandi artisti e suoi amici come Elton John, Tom Jones, Willie Nelson, Keith Richards e Ronnie Wood dei Rolling Stones e Joe Walsh degli Eagle, solo per citarne alcuni. Per altro i fondi raccolti nel corso dell’evento sono stati devoluti in beneficenza. Dopo essere stato colpito da un infarto nei primi mesi del 2019 Lewis sembrava essersi rassegnato a non poter suonare più il pianoforte. Invece, tornato a casa dopo 3 mesi di riabilitazione, si è reso conto che le sue abilità sullo strumento erano rimaste invariate. Preso dall’entusiasmo all’inizio di quest’anno ha registrato un nuovo album che dovrebbe uscire tra non molto.