I Pink Floyd sono stati una delle più grandi Rock Band di tutti i tempi. Attraverso la loro opera, il gruppo ha settato standard altissimi per un genere, già di per sé eclettico come il Rock Progressivo. Ad oggi, quanto fatto dai Pink Floyd continua ad affascinare milioni di persone e, soprattutto, ad ispirare gli artisti più brillanti che annoverano le scene contemporanee. La discografia del gruppo, comunque, è un esempio d’istrionismo dalla caratura elevatissima, poiché sede di alcune delle pietre miliari più evocative nella storia della musica moderna. La storia dei Pink Floyd è delle più intricate ed affascinanti. Guidati dalla creatività sconfinata di Roger Waters, i membri del gruppo hanno messo la firma su alcuni capolavori assoluti del Rock Progressivo.
Uno degli album più importanti per i Pink Floyd è The Wall. Si trattò del capolavoro assoluto di Roger Waters. Un album estroso, esempio lampante della prorompente identità artistica della band. The Wall, nella sua interezza è un’opera prima dallo splendore ineguagliabile, ma alcune sue tracce spiccano per il successo che hanno riscosso; avvicinando migliaia di giovani alla prestigiosa discografia del gruppo.
Il disco, del resto, è la culla, tra le altre, di Another Brick In The Wall Part 2, una canzone dalle atmosfere catchy e dal lirismo elevatissimo, affermatasi sin dall’uscita come una colonna portante del lascito inestimabile dei Pink Floyd. Another Brick In The Wall brilla sotto molteplici aspetti, tra questi, si distingue sicuramente il videoclip, straordinario, estratto dalla pellicola The Wall, diretta da Alan Parker e con protagonista Bob Geldof.
Il significato del videoclip di Another Brick In The Wall Part 2 dei Pink Floyd
Come detto, alcune parti fondamentali del film The Wall, divennero parte del videoclip di Another Brick In The Wall Part 2. Nel video, il protagonista della pellicola, Pink, si trova in classe, sognando una rivolta studentesca in cui gli alunni indossano delle maschere. Nella clip, gli studenti assumono le fattezze di cloni, indossando le stesse, inquietanti maschere. Gli scolari marciano nella fantasia di Pink privati della vista. Seguendo la massa, i giovani finiscono in un tritacarne. Alla fine del video, comunque, Pink sogna un finale differente per gli allievi che, in preda ad un impeto sovversivo, distruggono la scuola e l’arredamento con dei martelli, radendo tutto al suolo e dandolo alle fiamme.
Il significato delle lyrics che compongono la canzone e, quello del video, rendono Another Brick In The Wall Part 2 una traccia mutevole che lascia trasparire alla perfezione l’impegno dei Pink Floyd sotto diverse sfaccettature della denuncia sociale. Si tratta, infatti, di un brano di protesta contro la rigidità del sistema scolastico e, in particolare dei collegi che, nel 1980, venne adottata come inno dagli studenti sudafricani in rivolta alla Elsie’s River, contro la propaganda razziale. Il videoclip, invece, delinea un ulteriore scenario, mostrandosi come un monito alla ribellione contro ogni forma oppressiva e violenta di governo.