Quando verso la fine degli anni sessanta gli appassionati di rock si interrogavano su quale fosse la rock band migliore di tutti i tempi, di solito erano sempre due i nomi che uscivano fuori: Led Zeppelin e Beatles. C’è, però, da fare una considerazione importante: i Fab Four si formarono nel 1960, quindi ben otto anni prima degli Zeppelin. Per quasi 8 anni, quindi, praticamente non ci fu partita. I Beatles dominavano le scene musicali senza temere alcun confronto. La vera svolta arrivò quando, nell’ottobre del 1969, l’album Led Zeppelin II dei Led Zeppelin superò Abbey Road dei Beatles nelle classifiche ufficiali.
Quando gli Zeppelin superarono i Fab Four nelle classifiche ufficiali
Le sorprese, però, non finirono qui. Un anno dopo, quindi nel 1970, i Led Zeppelin superarono i Beatles anche in un sondaggio promosso da Melody Maker. L’egemonia dei Fab Four, quindi, non era più una cosa così scontata e prevedibile. E, proprio in occasione di quel clamoroso sorpasso, il batterista dei Led Zeppelin John Bonham si soffermò su quelle che erano -secondo la sua personale opinione- le differenze tra le due band più amate della Gran Bretagna.
L’intervistatore della BBC, interrogando il batterista, gli fece notare come alcune canzoni dei Beatles -come ad esempio ‘Yesterday‘- non solo fossero orecchiabili, ma anche facilmente fischiettabili. La stessa cosa, invece, non si poteva dire dei brani degli Zeppelin.
Le differenze tra i Beatles e i Led Zeppelin secondo John Bonham
John Bonham, senza scomporsi troppo, disse: “si è vero, ma la musica sta cambiando, è in continua evoluzione. Ed ecco perchè stanno cambiando i premi, le classifiche. Perfino i gusti dei bambini stanno cambiando, ed è proprio questo il bello della musica. Ah e poi la nostra ‘Whole Lotta Love’ è stata riproposta anche da un’orchestra sinfonica, il che rende il tutto molto interessante.”
L’intervistatore, riallacciandosi al discorso del batterista, insinuò che forse i bambini non erano così interessati a canticchiare la musica dei Led Zeppelin, ma erano sicuramente affascinati dall’immagine dei Beatles.
“In questi ultimi mesi di concerti il nostro pubblico, quindi non si parla solo di bambini, ma di persone di tutte le età, veniva per ascoltare la nostra musica e le nostre idee. Di certo non veniva per guardarci. Ricordo che anche io, la prima volta che mi recai ad un concerto dei Beatles, ci andai più per guardarli che per ascoltarli. La verità è che nessuno si preoccupava davvero di quello che suonavano. Ora, però, le cose sono cambiate. La musica è cambiata.”