La Fender Jaguar venne rilasciata nel 1962, come top di gamma della leggendaria azienda. Il suo prezzo di listino si aggirava, negli Stati Uniti, intorno ai 380 Dollari. Mentre l’iconica Stratocaster, rilasciata nel 1954 e la Telecaster, inizialmente chiamata Broadcaster del 1950, arrivavano ad una cifra massima rispettiva di 259 e 209 Dollari. Nel 1958, invece, Fender rilasciò la Jazzmaster, particolarmente simile al modello oggetto di quest’articolo da cui, non si discostava molto né in termini di finiture né di prezzo; arrivando ad un prezzo di vendita di circa 350 Dollari.
Per raccontare la storia della Fender Jaguar, divenuta un simbolo per il Surf Rock ed il Grunge, occorre fare luce sulla sua antenata diretta, la Jazzmaster. Il celebre collezionista e autore di Fender: The Golden Age 1946 – 1970, Martin Kelly, spiega: “La Jazzmaster venne introdotta e presentata con una forma della tastiera svasata. All’inizio credetti che quel metodo costruttivo potesse evitare che il manico si deformasse, poi mi sono reso conto che non fosse vero. Credo che Leo Fender volesse solo creare uno strumento nuovo ed unico“.
Andando avanti, Martin Kelly spiega che, le placche metalliche su cui i controlli dell’impianto elettrico della Jaguar poggiano, fossero stati ispirati dal Fender Bass VI e dal Jazz Bass. Così come la Telecaster, infatti, su questi strumenti era possibile esaminare la parte elettrica senza smontare le corde ed il battipenna; al contrario della Stratocaster.
La storia del suono unico della Fender Jaguar
Inizialmente, Jaguar e Jazzmaster vennero pubblicizzate come strumenti ideali per gli artisti Jazz e, per questo, venivano immortalate nei cataloghi promozionali mentre venivano imbracciate da musicisti seduti. La Fender Jaguar e la Fender Jazzmaster si rivelarono, ben presto, strumenti unici e, per questo, ebbero modo di rimanere impressi nell’immaginario collettivo, seppur dopo molti anni dalla loro uscita.
L’unicità della Fender Jaguar e, soprattutto, la sua principale differenza con la Jazzmaster, va ricercata nel suono. I pickup della Jazzmaster hanno un suono caldo ed avvolgente, mentre la Jaguar venne proposta come una chitarra dal mordente esplosivo. I pickup della Fender Jaguar giacciono in una cornice in metallo, costruita per ridurre il ronzio e creare un suono più definito.
La Jaguar è più brillante e secca di una Stratocaster, sonoramente parlando. Questo, rende la Fender Jaguar una chitarra tanto singolare quanto poco versatile. Racchiusi in cover in metallo separate dal battipenna, i controlli della Fender Jaguar sono simili a quelli della Jazzmaster, a parte la possibilità di poter selezionare individualmente l’accensione dei pickup e di poter, all’occorrenza, smorzare il suono tramite uno switch apposito. Per quanto sottovalutato, inoltre, il vibrato di Jaguar e Jazzmaster crea effetti completamente diversi rispetto a ponti come quello della Stratocaster o il Bigsby.
L’ascesa del modello
All’inizio degli anni ’60, la Fender Jaguar passò alla ribalta grazie a Carl Wilson, influente chitarrista dei Beach Boys. A tal proposito, Martin Kelly ricorda il legame fortissimo che teneva Wilson e la Jaguar connessi. Lo strumento di Carl Wilson divenne, ben presto, iconico. Trattasi di una Fender Jaguar bianca con paletta in tinta e battipenna tartarugato. Quei modelli cominciarono ad essere molto apprezzati dai giovani musicisti, ma alla fine del decennio, la Fender Jaguar scomparì, poiché reputata sorpassata.
Al tramonto degli anni ’70, però, la Jaguar era diventata una chitarra economica da banco dei pegni. Questo, ovviamente, destò l’attenzione dei Punk Rocker che cercavano strumenti dal basso prezzo con cui dare libero sfogo alle loro emozioni più recondite. All’epoca, fu Johnny Marr, per primo, a far ritornare la Fender Jaguar nei libri di storia. Nel corso degli anni, però, abbiamo visto numerosi mostri sacri del Rock Alternativo imbracciare lo strumento; tra questi, uno dei più famosi è, sicuramente, Kurt Cobain dei Nirvana. Ad oggi, la Fender Jaguar rappresenta un punto di riferimento per i musicisti più navigati e per gran parte degli emergenti; essendo diventata, nell’arco dell’ultimo trentennio, un’icona culturale al pari delle sorelle Stratocaster e Telecaster.