Il 1977 fu un anno di svolta nella storia della musica. Generalmente viene visto come l’anno in cui, data la crescita ed il successo ottenuto da numerose band punk, il progressive rock, che fino ad allora aveva caratterizzato gli anni ’70, iniziò scemare. Al contempo nacque un nuovo genere, che già dal nome fa intuire la novità e la freschezza dello stesso. Stiamo parlando del genere new wave. Sul finire degli anni ’70 questo stile era ancora legato ad un ambiante underground, per poi ottenere maggior successo nel corso della decade successiva.
Talking Heads nel mondo new wave
Uno dei gruppi che inizialmente più caratterizzavano la new wave sono i Talking Heads. La band venne fondata.a New York nel 1974, per poi sciogliersi nel ’91. Il loro brano più popolare è senza dubbio “Psycho Killer”, pubblicato nel 1977 come singolo estratto dal loro primo album “Talking Heads: 77”. Come intuibile il brano parla di un assassino, il quale espone il suo stato d’animo che lo porterà poi per l’appunto ad uccidere.
La stesura del brano
“Psycho Killer” è frutto di un misto di influenze che segnarono David Byrne, fondatore della band. Fu lui a scriverla ben due anni prima della registrazione e successiva pubblicazione, e ritenere, per sua stessa ammissione, che non sarebbe mai diventato un successo. Ovviamente la storia ci insegna che è andata diversamente, diventando un brano che ancora oggi, a più di quarant’anni dalla pubblicazione, viene trasmessa da numerose stazioni radiofoniche.
“Psycho Killer” e “Psycho”
Per scrivere dei sentimenti del protagonista del brano, Byrne si è ispirato al personaggio di Normal Bates, portato al cinema dal maestro Alfred Hitchcock nello storico “Psycho”, ed interpretato da Anthony Perkins. Un elemento che rispecchia la schizofrenia del’assassino è il fatto che il testo sia bilingue. Celebre è la frase “Psycho Killer, qu’est-ce que c’est?”, come pure i versi del finale.
Le altri ispirazioni di “Psycho Killer”
Un altro interessante elemento narrativo è il fatto che l’assassino sarebbe già rinchiuso in un ospedale psichiatrico o comunque in uno stato di prigionia. A farlo pensare è la dichiarazione iniziale, in cui si evince che l’assassino non riesce a dormire perché il letto è in fiamme. Un’altra citazione si trova nel ritornello. Infatti il “Fa-fa-far better!” È un rimando a Otis Redding ed al suo brano del 1966 “Fa-fa-fa-fa-fa (Sed Song)”.
Talking Heads: tutti gli omaggi alla band
Ulteriore testimonianza del successo riscosso da “Psycho Killer” è il fatto che sia stato interpretato da numerosi artisti. Lunga è la lista di cantanti solisti e band che hanno realizzato cover di questa canzone: Brand New, Velvet Revolver, Cage the Elephant, Local H, solo per citarne alcuni.Nel 2017 inoltre Selena Gomez pubblicò “Bad Liar”, la cui base è proprio un riarrangiamento della canzone in questione, conquistandosi gli elogi di Byrne.