I Beatles sono stati una delle Rock Band più importanti di tutti i tempi. Il panorama socioculturale moderno deve molto al leggendario Quartetto di Liverpool che, sin dai suoi esordi, ha plasmato un paradigma musicale dei più iconici. L’apporto dei Beatles sugli artisti di spicco della scena moderna continua ad essere dei più profondi, grazie ad una discografia brillante come poche, capace di eludere l’inesorabilità del tempo. Eppure, di recente, l’ex colonna portante dei Beatles, Paul McCartney, si è espressa riguardo l’inesperienza dei membri del gruppo nei suoi primi anni, rivelando che nessuno di loro si sentisse un vero musicista.
Il lascito dei Beatles continua ad influenzare le scelte artistiche del fervente mondo della musica moderna, a 50 anni dal loro scioglimento; esercitando un impatto in costante crescita sulla società. A 10 anni dalla divisione del cammino dei quattro di Liverpool, John Lennon venne assassinato a New York da Mark David Chapman. Nell’ottobre del 2020, sarebbe decorso il suo ottantesimo compleanno. In onore del leggendario cantautore, BBC Radio 2 ha raccolto le testimonianze dell’epoca d’oro dei Beatles in un documentario; a partire da un’interessante intervista che Paul McCartney ha rilasciato a Sean Lennon, figlio di John. I due hanno affrontato gli argomenti più disparati e, l’inesperienza dei Fab Four dei primi anni è stata un punto nevralgico nel colloquio, che riportiamo di seguito.
Paul McCartney: “Ecco perché nessuno dei Beatles si sentiva un musicista”
Nel corso dell’intervista, Sean ha chiesto a McCartney come mai suo padre non si fosse mai sentito un vero musicista, dicendo: “Ho sempre avuto l’impressione che mio padre si sentisse tecnicamente inferiore agli altri, eppure non sono mai riuscito a spiegarmelo”. Sembrerebbe che l’iconico cantautore non fosse l’unico membro dei Beatles a non sentirsi un vero musicista, McCartney, infatti, ha rivelato che nessuno di loro avesse mai avuto esperienze in musica ai tempi del loro straordinario esordio.
Proseguendo, Paul ha detto: “Non ho mai creduto che fossimo musicisti, nel senso ufficiale della parola, ad essere sincero. Credo che queste nostre lacune, però, fossero state il nostro punto di forza. Fummo costretti, per certi versi, a crescere ed imparare insieme. Muovemmo i primi passi nello stesso momento. Il migliore di noi sapeva suonare solo un paio d’accordi alla chitarra. Quando John arrivò, strimpellava il banjo. La sua inesperienza, però, ebbe vita breve. Passarono un paio di settimane e il nostro rapporto si strinse tantissimo, essendo che passavo molto tempo con loro a mostrargli i primi ed unici accordi che conoscevo. Quando prese dimestichezza con la chitarra, divenne tanto bravo quanto noi altri, se non di più”.
McCartney ha concluso rivelando l’importanza del percorso di apprendimento condiviso nei Beatles per la loro carriera. “Ciò significava essere nuovi allo stesso modo, partire dalle stesse basi – spiega Paul – Dopo qualche tempo arrivammo al punto in cui ci bastava prendere gli strumenti per iniziare subito ad intonare canzoni. C’era un senso di coesione fortissimo; nessuno di noi aveva il timore di chiedere all’altro di insegnargli qualcosa, credo fosse meraviglioso”.