La storia del Rock pullula di straordinarie collaborazioni. Il genere viene, a tutt’oggi, considerato come uno dei più affascinanti anche dai meno avvezzi. Questo, è possibile grazie ai legami che intercorrevano tra i grandi musicisti che annoveravano le scene negli anni d’oro e che, in pochissimi anni, hanno scolpito il proprio nome nella leggenda; attraverso opere che, tutt’ora, vengono considerate tra le più eclettiche ed influenti anche dai massimi esponenti del panorama contemporaneo. La collaborazione tra la leggenda della chitarra Blues, Stevie Ray Vaughan e l’iconico Duca Bianco, David Bowie; rappresenta uno dei punti più alti nella storia musicale moderna.
Negli anni ’80, la musica elettronica imperversava nelle classifiche di vendita internazionali. Ciò nonostante, la musica di Stevie Ray Vaughan ebbe modo di svettare, riportando il Blues sul tetto del mondo. Pride And Joy aveva spodestato gran parte delle Hit di Pop Elettronico uscite in quegli anni, ma la scalata del chitarrista, non si sarebbe di certo fermata qui.
In quello stesso periodo, infatti, Stevie Ray ebbe modo di entrare nelle charts due volte grazie alle sue parti di chitarra nel fortunato album del Duca, Let’s Dance. David Bowie decise di ingaggiare Stevie Ray Vaughan dopo aver assistito ad una sua performance a Montreux che reputò così strabiliante da paragonarla a quelle di Jeff Beck con i Tridents. L’idillio tra Stevie e David contribuì ad elevare lo status del chitarrista; nonostante sia durato ben poco. In quest’articolo, ne riportiamo i particolari.
Le controversie che portarono alla fine del rapporto tra David Bowie e Stevie Ray Vaughan
Il leggendario chitarrista Texano, simbolo del Blues di quegli anni, prese parte alle registrazioni di Let’s Dance dopo l’invito di David Bowie. Sebbene non conoscesse in modo approfondito l’opera del Duca, Stevie Ray mise la firma su alcune parti di chitarra che arrivarono a strabiliare mostri sacri della musica come Eric Clapton. Alan Paul e Andy Aledort riportano su Texas Flood, un libro dedicato proprio all’ascesa del chitarrista sulle scene, che quando Slowhand ebbe modo di sentire Let’s Dance alla radio, rimase così sbalordito da fermare la macchina immediatamente, pretendendo dal suo staff di metterlo in contatto con Stevie Ray. Eric Clapton aveva provato le stesse sensazioni pochissime altre volte nella sua vita; spingendolo ancora di più ad approfondire lo stile eccelso di Vaughan.
In ogni caso, va detto che la traccia di Let’s Dance di David Bowie in cui l’apporto di Stevie Ray Vaughan è più profondo, è una delle meno famose del disco; ossia Cat People (Putting Out The Fire). Purtroppo, comunque, l’idillio tra Bowie e Stevie durò ben poco a causa dei management dei due artisti. Quello del primo, infatti, non intendeva far promuovere il nuovo album di Vaughan durante il tour del Duca; arrivando addirittura a precludergli di parlarne nel corso delle interviste che rilasciava e, il secondo, ormai arrivato ad un punto di rottura a causa dei costanti cambi di rotta del primo che, un giorno, tolse le valigie e la strumentazione di Stevie dal pullman di David che, alla fine, dovette partire senza di lui. Grazie a quest’ultimo avvenimento, Stevie Ray Vaughan poté promuovere Texas Flood senza impedimenti, scolpendo il suo nome nella storia.