Oggi, i Red Hot Chili Peppers rappresentano una vera e propria istituzione per gli artisti che annoverano la scena Rock. La band di Anthony Kiedis ha dato vita ad alcune gemme dal raro splendore, madide di straordinari particolari che hanno permesso ai membri del gruppo di ascendere alla leggenda. Il percorso artistico dei Red Hot Chili Peppers è costellato di ombre, ma tra alti e bassi particolarmente ripidi, il gruppo è sempre riuscito a rialzarsi e a tornare sulle scene più in forma di prima. Il successo della band arrivò con il loro quinto, iconico, album; la pietra miliare del Rock Blood, Sex, Sugar, Magik, con cui i Red Hot Chili Peppers irruppero sulla scena mainstream internazionale, con un genere pronto a stravolgere l’industria musicale radicalmente, il Crossover.
Blood, Sugar, Sex, Magik è un disco unico nel suo genere e perfetto sotto ogni aspetto. Non dimentichiamo, che il quinto album dei Red Hot Chili Peppers conteneva tracce leggendarie come Give It Away, Suck My Kiss e la struggente ballata intrisa di significato, Under The Bridge, di cui, in quest’articolo, racconteremo la storia. L’undicesima traccia dell’album cattura le emozioni più recondite dei membri del gruppo; Under The Bridge è un brano straordinario che ha eluso l’inesorabilità del tempo grazie alla sua profondissima caratura emotiva.
La storia di Under The Bridge dei Red Hot
Le droghe hanno sempre esercitato un impatto negativo sul gruppo californiano che, nel 1988, perse un caro amico ed un valido membro della band, il chitarrista Hillel Slovak, che soccombé alle sue dipendenze. Tre anni dopo l’accaduto, i Red Hot si trovarono in studio per incidere il loro capolavoro, Blood, Sugar, Sex, Magik. In quel periodo, Anthony Kiedis era libero, sembrò che avesse sconfitto i demoni della droga, ma il suo rapporto con Frusciante e Flea si deteriorò in maniera particolare, vista la loro fortissima avvezione alle dipendenze. Una notte, di ritorno dallo studio, Kiedis rifletté sul suo passato e su quanto, le droghe, avessero distrutto la sua vita, allontanandolo dai suoi obiettivi e dalle persone che amava.
Di ritorno a casa, il cantante ritrovò un vecchio manoscritto, una sorta di poema in cui esplicava il suo turbamento e, più in generale, le sensazioni che provava nel suo periodo di massima perdizione. Anthony rimase molto colpito dal testo, ma era riluttante sulla probabilità di comporvi una canzone con i Red Hot, per quanto elevato fosse l’apporto emotivo al suo interno; a detta sua fuori luogo rispetto allo stile energico ed esuberante della band. Alla fine, Kiedis sottopose Chad Smith e Frusciante alla lettura del testo che, in poco tempo, divenne una pietra miliare della discografia del gruppo.
Under The Bridge dei Red Hot Chili Peppers nacque da questa storia, dall’esigenza di un uomo di ritrovarsi in poche righe scritte a mano su un foglio e dal desiderio di poter uscire da una condizione distruttiva in cui nessuno avrebbe mai voluto trovarsi. Le tematiche trattate nel testo risuonano, ancora oggi attuali e sono applicabili a qualsiasi contesto deteriorante cui si sia sottoposti; per questo, la canzone ha ingannato il fattore temporale, divenendo eterna.