Il compianto batterista dei Rush, Neil Peart, deceduto il 7 gennaio del 2020, perdendo la sua lotta contro un cancro aggressivo, verrà ricordato per sempre come uno dei migliori batteristi di tutti i tempi. Peart è stato un batterista eclettico, un maestro assoluto del suo strumento; capace di una tecnica fuori dal comune, capace di far collidere una tecnica impeccabile ed una caratura emotiva profondissima. Non solo, il leggendario batterista dei Rush era anche il principale compositore all’interno della band. In vita, Neil era stato capace di dare vita ad alcune gemme dal raro splendore, grazie allo straordinario lirismo con cui tesseva gli arabeschi dei testi delle canzoni del gruppo.
L’opera del batterista rimarrà eterna. Neil Peart è stato la massima influenza di alcuni dei batteristi di maggior spicco sul panorama musicale moderno. Ancora oggi, migliaia di persone si appassionano alle strabilianti vicende musicali dei Rush. Non si esentano da questo discorso, alcuni grandi nomi del Rock e del Metal. Nel corso di una recente intervista rilasciata per durante un’apparizione all’ Howard Stern Show, il batterista dei Metallica, Lars Ulrich, ha tessuto le lodi di Neil Peart ed ha elencato alcuni dei migliori batteristi di tutti i tempi, che hanno avuto più impatto sulla sua carriera.
Lars Ulrich: “Neil Peart è uno dei migliori di sempre insieme a…”
Durante il colloquio, il batterista dei Metallica ha espresso il suo parere riguardo alcuni dei più grandi batteristi di tutti i tempi. In particolare a Lars Ulrich è stato chiesto se preferisse Neil Peart o John Bonham, dicendo: “Per me è molto difficile rispondere a questa domanda. Eppure me la pongono da circa quarant’anni. Più che esprimere una preferenza, preferirei stilare una lista dei batteristi che mi hanno segnato di più. Di certo, aggiungerei qualche nome in più a quelli di Neil Peart e John Bonham, come quello di Ian Paice dei Deep Purple, un virtuoso formidabile e di Phil Rudd che diede agli AC/DC il loro inconfondibile ritmo”.
Ecco cosa pensa del batterista dei Rush
Andando avanti con il colloquio, Lars Ulrich ha fornito la sua opinione personale su Neil Peart oltre le sue doti immense di batterista, ricordando la prima volta in cui ha avuto modo di parlarci: “Ci siamo conosciuti nel 1984 grazie al nostro manager Cliff Burnstein, che all’epoca lavorava anche per i Rush. Avevo molte domande per lui sulla batteria, la strumentazione, la tecnica e molto altro. Così Cliff mi disse che Neil amava parlare ai giovani batteristi e che avrebbe apprezzato molto una mia chiamata”.
“Io rimasi estasiato dalle sue parole – ha continuato Ulrich – Ero pietrificato all’idea che potessi chiamare al telefono una leggenda della musica. Avevo appena vent’anni e il mio nome non valeva nulla. Riuscimmo a parlare per circa 45 minuti al telefono, toccando gli argomenti più disparati. Mi sembrò di vivere un sogno. Credo che sia impossibile essere un batterista e non amare Neil. Non si può non essergli grati e ammirare la sua straordinaria opera”.