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Rolling Stones, Keith Richards: “Ho sempre odiato Prince perché…”

Il chitarrista dei Rolling Stones Keith Richards ha sempre avuto una lingua affilata come un rasoio che lo ha spesso messo nei guai in molte occasioni in passato. Keith Richards aveva detto negli anni Ottanta: “Ho sempre odiato Prince”. Ma per quale motivo? L’influenza di Prince sulla musica, a partire dal suo esordio a fine anni Settanta e inizio anni Ottanta è innegabilmente brillante. Non è un caso che fu proprio lui a essere scelto come artista d’apertura del cantante dei Rolling Stones durante una serie importante di date del tour. Eppure nacquero qui i problemi tra Keith Richards e Prince.

L’invito di Mick Jagger a Prince

Mick Jagger invitò personalmente Prince ad aprire per i Rolling Stones per un paio di spettacoli al L.A. Coliseum nell’ottobre 1981. Erano concerti di alto profilo e importanti che riuscirono ad accogliere oltre 90.000 persone per ogni spettacolo. Per il primo concerto il 9 ottobre, Prince fu raggiunto dalla sua band che presto sarebbe stata chiamata “The Revolution”. Era già arrivata molta gente prima ancora che Prince iniziasse a suonare e indubbiamente si lasciava notare.

Il pubblico non era rimasto colpito da Prince

Pare però che il pubblico non fosse molto contento della sua performance, tanto che decise poi in camerino di non tornare sulla scena. Il musicista aveva quindi preso la decisione di tornare a casa in Minnesota e aveva lasciato la sua band a Los Angeles. Jagger lo convinse però a rimanere anche per il secondo concerto. lavorato con la sua magia e Prince sarebbe tornato alla fine per il secondo spettacolo. Peccato però che Prince non sapeva che quella scelta di tornare gli avrebbe portato solo problemi.

Le offese di Prince e di Keith Richards

Prince venne fischiato durante il suo secondo set. In uno scontro con la folla, disse: “Perché volete trattarmi così male?”. Per lui la folla non sapeva nulla di musica ed era mentalmente ritardata. Quei commenti sulla folla hanno avevano sconvolto Keith Richards. Il chitarrista disse: “Ho sempre odiato Prince. È un nano sopravvalutato, Prince deve scoprire cosa significa essere un principe. Questo è il problema nel conferire un titolo a te stesso prima di averlo dimostrato. Il suo atteggiamento quando ha aperto per noi era offensivo per il nostro pubblico. Non provi a buttare giù il titolo in quel modo quando interpreti un pubblico degli Stones. È un principe che pensa di essere già un re. Buona fortuna a lui”.

La redenzione (parziale) di Keith Richards

Otto anni dopo, Richards fece un passo avanti quando parlò al Los Angeles Times. Disse: “Per me, Prince è come i Monkees.. Penso che sia molto abile nel manipolare il mondo della musica e quello dell’intrattenimento. Penso che sia più interessato a quello che a fare musica. Non vedo molta sostanza in tutto ciò che fa.” Indubbiamente non lo stimava molto. Dopo la morte di Prince, Keith però disse: “Era un talento unico. Un vero musicista originale. Così triste, così improvviso e, aggiungo, un grande chitarrista. Mancherà a tutti”. Anche il chitarrista degli Stones ha una anima, in fondo.

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