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Lucio Battisti: Il segreto del successo del cantante

Lucio Battisti è uno degli interpreti di maggior importanza per la storia della musica contemporanea nostrana. La leggenda di Battisti rimane vivida nel cuore e nella mente di decine di migliaia di appassionati che, ancora oggi, ne riconoscono il profondissimo apporto sulle scene. In effetti, gli artisti che annoverano il panorama moderno, citano spesso Lucio Battisti tra le loro massime influenze. L’opera del cantante, del resto, è delle più prestigiose, eppure sappiamo che il suo cammino non ha sempre seguito percorsi in discesa.

La storia di Lucio Battisti, per quanto breve, è ricca di sfaccettature e di risvolti singolari. Tragicamente scomparso il 9 settembre del 1998 a Milano, il cantante ha consacrato la sua figura all’eternità attraverso uno slancio artistico visionario che stravolse completamente i paradigmi tecnico-musicali su cui si basava il Pop italiano al suo arrivo sulla scena. La leggenda di Lucio Battisti affonda le radici nel profondo lirismo dei suoi testi, per di più firmati da Giulio Rapetti, in arte Mogol e dalla profondissima identità artistica presente negli arrangiamenti strumentali delle sue canzoni.

In ogni caso, la scalata verso il successo di Lucio Battisti non fu esattamente fulminea. Nel corso degli anni, infatti, subì non poche battute d’arresto, almeno fino al momento in cui cementò il suo legame con Mogol. In quest’articolo, parleremo di come Lucio Battisti abbia conquistato il successo tra i giovani nei suoi anni d’oro, grazie a quella che, in molti, reputerebbero un’intuizione.

Il successo di Lucio Battisti frutto dell’intuito di Mogol

Ormai, è risaputo che prima di essere un cantante e un interprete, Battisti fosse un autore particolarmente raffinato ed un ottimo musicista. Purtroppo, però, Lucio Battisti rischiò di rimanere nell’ombra dei grandi del Pop italiano se Mogol non avesse insistito e non l’avesse indirizzato verso il successo. Fu proprio Rapetti, infatti, a convincere il giovane Lucio, appena ventiquattrenne quando cominciò a collaborare con il paroliere, a cantare in prima persona; mettendoci la voce e la faccia. Dopo un paio di 45 giri che non riscossero il successo sperato, nel 1968 decise di partecipare al suo primo Cantagiro, proponendo Balla Linda.

In quell’occasione, il giovane Lucio si classificò quarto, ma sbaragliò la concorrenza in tutte le radio ed i Juke-boxe del Bel Paese. Balla Linda riscosse un successo immenso, arrivando ad essere tradotta e incisa dai The Grass Roots, che scalarono le charts statunitensi. Passò un anno e Lucio partecipò per la prima ed unica volta al Festival Di Sanremo. La canzone che scelse di proporre era Un’avventura. Battisti eseguì il brano con Wilson Pickett. Al Festival, Lucio venne sommerso dai severi attacchi dei critici che non riuscivano ad apprezzare il suo timbro vocale. Lucio, però, conquistò il pubblico e, da allora, ogni sua canzone divenne una pietra miliare della musica moderna; da Acqua Azzurra Acqua Chiara a Il Tempo Di Morire, passando per Eppur Mi Son Scordato Di Te. Pare evidente che il successo di Lucio Battisti sia, in buona parte, derivato dalle intuizioni di Mogol nei suoi confronti.

 

 

 

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