Lunedì 18 febbraio 1980. Bon Scott si trova a Londra, nel suo appartamento affittato in occasione del suo impegno in sala prove con i fratelli Young negli AC/DC. Sembrava che andasse tutto relativamente bene dal punto di vista discografico. Il disco Highway to Hell aveva veramente avuto un successo pazzesco ovunque, anche negli Stati Uniti, e Bon Scott era diventato ormai una leggenda, carismatica e interessante. Quel giorno però Bon Scott morì, ufficialmente a causa di una intossicazione acuta di alcol. Ma quale è la verità sulla morte di Bon Scott?
Cosa fare per combattere la noia?
Quella sera non stava benissimo, il Nostro Bon Scott. Quella sera si stava annoiando e decise di chiamare la sua ex fidanzata Silver Smith per passare del tempo con lei. La ragazza rifiutò e ricevette un altro invito da un amico di andare alla festa. Lei però pensò di segnalare all’amico Bon Scott, in fondo era una festa e un po’ di divertimento avrebbe giovato a Bon. Ma la ragazza rifiutò. Così l’amico in questione, Alistair Kinnear, propose la festa a Bon Scott il quale accettò, annoiato a morte. Andarono quindi a Camden e Bon Scott aveva già qualche problemino, era già completamente ubriaco.
I problemi di Bon Scott
Bon Scott aveva grossi problemi con l’alcol, lo sappiamo benissimo. Riusciva comunque a reggerlo molto bene e a cantare in maniera ottima, beato lui. Lui stesso aveva detto con un pizzico di ironia: “Alcool, donnacce, sudore in scena e pessimo cibo nel backstage non indeboliscono: è tutta salute.” E in effetti per lui era così. Quando si recò alla festa a Camden era completamente ubriaco, lui e Alistair avevano solo voglia di divertirsi fino a tarda notte. Era giunto il momento di andare a casa, Bon accettò più o meno consapevolmente e si sedette in macchina. Quando arrivarono a casa di Bon però il cantante non stava affatto bene.
Bon Scott era incosciente e…
Non si riprendeva. Alistair non riusciva davvero a svegliarlo, Bon era incosciente. Era talmente ubriaco e pesante che era anche impossibile prenderlo di peso e portarlo in casa. Alistair decise quindi di lasciarlo dormire in macchina, coperto da una coperta di lana e mettendo un biglietto con l’indirizzo di casa di Bon. Alistair poi se ne andò a casa a dormire. Alle 11 di mattina un amico di Alistair avvisa il proprietario della macchina che Bon non c’era. Poco male, magari Scott si era ripreso ed era andato a casa da solo. Alistair scese di persona nel tardo pomeriggio e vide che invece Bon era ancora lì.
I dettagli che non tornano e la strana telefonata
Bon era morto. Ma ecco qui la scoperta strana. Alle 10.30 un uomo di nome Joe Bloe, uno spacciatore, chiamò il chitarrista degli UFO Paul Chapman e gli disse che Bon Scott era morto. Ma come faceva a saperlo? Il cadavere venne scoperto nel tardo pomeriggio, cosa è successo in quel lasso di tempo? Quale è la la verità sulla morte di Bon Scott? Ci sono vari dettagli che non tornano e Alistair non può rispondere, dato che è stato dato per disperso dopo un incidente in nave mentre andava a Marsiglia.