Per ogni grande frontman del rock, ce ne sono sempre diversi che non hanno mai ricevuto il trattamento da star che meritavano. Molti frontmen sono arrivati in cima alle classifiche con il minimo sforzo, altri cantanti hanno fatto ottimi dischi ma non sono mai stati particolarmente fortunati. Oggi vediamo i 5 frontman rock più sottovalutati di sempre, coloro che purtroppo non hanno mai avuto la stessa fortuna di altri celebri cantanti. Basti pensare a Mike Patton dei Faith No More. Con la loro profonda infusione di funk, rock classico e metal, la band ha aperto la strada al movimento nu metal molto prima che diventasse una moda. Grande merito va alla voce, ovvero a Mike Patton, un ottimo vocalist che ha sempre alternato vocalizzi forti e profondi a altri più soft.
Ian Astbury – The Cult
L’aggressività è molto spesso il biglietto da visita del genere hard rock e i The Cult sono sicuramente tra questi. Il loro sound è sempre stato uno dei più aggressivi nella storia del rock and roll, almeno degli ultimi 30/40 anni. Alcuni dei successi della band come “Fire Woman” e “Love Removal Machine” avevano un grande senso di angoscia e inquietudine, ma grande merito va a Ian Astbury, il frontman. Il cantate, al contrario di uno più inquieto emotivamente come Robert Smith dei Cure, era un puro sostenitore del fatto che la voce doveva essere aggressiva e potente. La sua voce però è stata spesso sottovalutata e meriterebbe molta più attenzione di altri gruppi ben più blasonati.
John Kay – Steppenwolf
Alla fine degli anni ’60, l’hard rock non era ancora un’idea concretizzata. Band come Rolling Stones e Led Zeppelin stavano dando un senso più pesante all’hard rock, ma c’erano anche altre band del genere. Gli Steppenwolf furono tra i primi a coltivare quel suono pesante in maniera coerente. Anche questa volta, siamo di fronte a una voce pazzesca che si univa a un innato carisma davvero incredibile. Stiamo parlando proprio di John Kay, celebre per essere la voce davvero forte e frenetica del brano forse più famoso del gruppo, “Born to Be Wild”. Quel pezzo basta per riassumere la bravura di John Kay forse troppo ignorata.
Phil Lynott – Thin Lizzy
I testi hard rock sono a volte considerati semplici e poco profondi. Solo una manciata di cantautori nel mondo del rock ha effettivamente qualcosa da dire oltre i testi stereotipati. Phil Lynott dei Thin Lizzy è uno di questi, l’eccezione incredibile. Forse Lynott è davvero uno dei parolieri hard rock più sottovalutati di tutti i tempi. La band ha sempre mantenuto la propria reputazione di uomini duri, ma c’era molto di più sotto. La spinta narrativa della band era innegabile ed era qualcosa che non si era sentita così tanto. A volte una spinta narrativa serve, anche nel mondo rock.
Freddie Mercury dei Queen
Stiamo ovviamente scherzando, se è sottovalutato lui, non sappiamo proprio chi possa essere quello sopravvalutato. A parte gli scherzi, abbiamo messo una lista corta dei 5 frontman rock più sottovalutati di sempre dal momento che potremmo metterne tanti. Si potrebbe andare da Franco Mussida della PFM anche se non è mai stato un vero e proprio frontman. E voi quali mettereste?