Nel corso degli anni, i Beatles affrontarono una serie di profondi cambiamenti, che li portarono verso un processo di crescita musicale non indifferente. Questo, portò la band ad elevare la caratura dei contenuti e delle tematiche affrontate nei suoi brani; rendendoli sempre più introspettivi. Possiamo facilmente identificare il White Album come il punto di svolta più significativo e tangibile affrontato dal leggendario quartetto di Liverpool. Il disco, in effetti, vede John Lennon intento a trattare alcuni argomenti particolarmente delicati che gli riguardano direttamente, come la depressione che osteggiò il suo quieto vivere in quel periodo.
Sebbene in molti identifichino nei Beatles un simbolo del Pop da classifica, una buona parte dell’opera dei Fab Four rappresenta, come sappiamo, una gemma delle più brillanti per la storia della musica contemporanea. Da ballate solenni a veri e propri inni generazionali, la discografia dei Beatles si compone di pietre miliari fondamentali per il panorama musicale moderno.
La storia della canzone dei Beatles che John Lennon scrisse in un brutto periodo
Durante quel periodo, i Beatles trovarono l’ispirazione per scrivere gran parte delle loro Hit, tra cui Dear Prudence. Fu proprio nel corso del viaggio che John Lennon scrisse l’iconico riff di Yer Blues. Nel corso di un’intervista rilasciata per Playboy diversi decenni fa, John Lennon dichiarò che Yer Blues dei Beatles parlasse dei problemi psicologici che lo attanagliavano e per i quali sprofondò nella depressione.
Durante il colloquio, Lennon ha detto: “Scrissi Yer Blues in India. Il brano parla dei miei demoni interiori. Ovviamente, il testo della canzone è parecchio esplicito al riguardo, ma in ogni caso, lo stile della canzone è particolarmente scioccante“. Nell’Antologia dei Beatles, John Lennon esplica, in ogni caso, il suo disappunto riguardo le sue capacità d’autore, rivelando quanto per lui potesse essere paradossale il fatto che, nonostante si trovasse in un contesto meraviglioso, avesse scritto alcuni dei brani più miserabili della sua carriera.
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