Metallica – S&M
Proseguiamo con i Metallica, massimi esponenti del metal che hanno scelto di svoltare prima con Garage Days e poi con questo S&M. Si tratta di un album rock realizzato per intero con sullo sfondo un’orchestra sinfonica. L’idea è nata dal grande successo di Nothing Else Matters e dei suoi arrangiamenti orchestrali. Nonostante lo smarrimento iniziale, questo disco viene considerato come un’autentica perla. Brani come Master of Puppets e One sono capolavori, mentre The Call of Ktulu è sperimentazione pura ed emozione genuina. Ed è così che metal e classica hanno trovato il loro punto di incontro.
Foo Fighters – In Your Honor
Proseguiamo con i Foo Fighters, ormai storica band alternative rock guidata da Dave Grohl. Dopo vari esempi di rock puramente mainstream, In Your Honor è stato un’occasione di autentica sperimentazione, con brani grandiosi come No Way Back e Best Of You. Non mancano pezzi delicati come On the Mend e Friend of a Friend, tributo al caro amico Kurt Cobain. Nel complesso, si tratta di un disco sorprendente, capace di mettere in mostra tutte le prerogative artistiche della band di Seattle.
Linkin Park – A Thousand Suns
Dopo gli inizi all’insegna del nu metal, i Linkin Park erano riusciti ad andare oltre ogni etichetta di genere. Col passare degli anni, la band guidata da Chester Bennington si era accostata più al rock alternativo. A Thousand Suns era un concept album che parlava della devastazione derivante dalla guerra nucleare. Molti fan non sono stati concenti della novità, ma il gruppo aveva scelto di seguire una nuova strada. Brani come Waiting for the End e Robot Boy sembravano un po’ frivoli, ma l’angoscia tipica della band statunitense era ancora intatta.
Guns N’ Roses – Use Your Illusion
Concludiamo con un album rock davvero particolare. Use Your Illusion aveva ben poco a che fare rispetto allo straordinario successo dell’esordio di Appetite for Destruction. Puntava su rock sporco con brani come Right Next Door To Hell e Civil War. Ovviamente, senza dimenticare la meravigliosa power ballad November Rain, con assolo di chitarra di Slash entrato nella storia del rock. È stato senz’altro un disco audace nel panorama dell’hair metal, comprendente anche la cover di Live or Let Die e la struggente Don’t Cry. Niente male.