L’attore Danny Trejo, noto soprattutto per aver interpretato il protagonista del film d’azione Machete, ha ricordato il momento in cui il pezzo “Hey Jude” dei Beatles ha dato il via a una rivolta in prigione nel 1968. Sì, avete capito bene. Vi andiamo a raccontare di quella volta che Hey Jude scatenò una rivolta in carcere. Sembra letteralmente impossibile dal momento che è uno dei pezzi più famosi, dolci e pacifici, se vogliamo, dei Beatles. Ma se lo ha detto Danny Trejo c’è sicuramente da fidarsi. Andiamo quindi a sviscerare con precisione questa particolare vicenda che ha davvero dell’incredibile, ve lo assicuriamo.
Chi è l’attore Danny Trejo
In quel periodo Danny Trejo era ancora giovane e stava scontando 18 mesi di isolamento, dopo aver costruito una fedina penale personale molto lunga e ricca. Trejo è stato infatti incarcerato varie volte per reati relativi al traffico e spaccio di droga oltre che per rapina a mano armata. Anche se quei giorni sono davvero lontani, è bene ricordare comunque quella volta che Hey Jude scatenò una rivolta in carcere, dato che non è qualcosa che succede tutti i giorni. È proprio vero che la musica ha dei poteri incredibili, talvolta riesce a rendere mansueto anche un mastino rabbioso, altre volte (a quanto pare) agita ancor di più delle personalità complesse. Merito dei Beatles.
Come è nata la rivolta nel carcere, secondo Danny Trejo
Trejo in una intervista inedita per NME ha raccontato: “Era sempre molto rumoroso e caotico quel cazzo di buco di prigione, e questa canzone era stata trasmessa così negli altoparlanti. La radio dell’ufficiale carceriere si sentiva a malapena. Ad un certo punto l’atmosfera nel carcere è diventata tranquilla ed era sempre più tranquilla man mano che andava avanti. Non va bene quando quel posto è silenzioso. E poi, “Judy Judy Judy Judy Judyyyyyy! “I lavandini si erano spaccati rotti! I bagni si erano allagati! Siamo diventati totalmente pazzi!… Quella canzone era così bella che valeva una rivolta.”
L’amore di Danny Trejo per Abbey Road
Nel 2016, il Nostro aveva raccontato una versione simile della storia, dicendo che Abbey Road era il disco della sua collezione che avrebbe voluto contribuire a realizzare, se fosse stato un musicista. “È davvero un disco fantastico. Quando sono andato in Inghilterra, ho camminato lungo il marciapiede di Abbey Road. Dovevo farlo!”. In questa nuova intervista, l’attore 76enne ha dichiarato di aver visto la sua quarantena a causa del coronavirus “un po’ divertente”. Ha detto: “Ho fatto 18 mesi di carcere di nuovo. Questo è come prendersi una pausa a casa propria. Posso andare nel mio bellissimo cortile. Ho una piscina. Ho del cibo. In prigione si ottiene una piccola razione di alimenti liofilizzati e tutti accartocciati insieme. I primi tre giorni che sei lì dici “Non mangio quella merda”, ma il quarto giorno…”
Abbey Road e Danny Trejo
In effetti Danny Trejo fa bene a considerare Abbey Road come un super disco, ma non sappiamo se ci sarebbe effettivamente stato spazio per lui. Forse le sue origini messicane sarebbero stati interessanti in un disco come “The White Album”, meno in Abbey Road in quanto disco pieno di singoli di successo. The White Album si prestava di più alla sperimentazione etnica.