Elvis Presley è una delle rockstar più grandi ed amate della storia, tanto da essere soprannominato “The King of Rock’N’Roll”, capace di sconvolgere il pubblico, dapprima statunitense e poi mondiale, sin dalla sua prima uscita.Gli ascoltatori, soprattutto i giovani, infatti restarono dapprima scossi e poi pian piano piacevolmente sorpresi, nel sentire quell’inusuale connubio tra musica considerata all’epoca“da bianchi”, ovvero il country, e la musica vista ai tempi come “da neri”, quali il blues ed l’ R&B.
Elvis Presley: quando registrò “My Happiness” nel 1953
La canzone di Elvis Presley che per prima venne pubblicata è “That’s All Right Mama”, nel 1954. La narrazione che porta all’uscita di questo singolo però inizia nel 1953. Nel Luglio di quell’anno infatti Elvis decise di recarsi agli studi della Sun Records, etichetta di Memphis nota per i suoi dischi di musica blues e R&B. L’occasione arrivò nel momento in cui Presley scoprì che con quattro dollari chiunque poteva registrare un proprio acetato per uso personale.
Con il pretesto di fare un regalo a sua madre per il compleanno, il 18 luglio 1953 Elvis varcò le soglie dello studio. Era sabato ed il proprietario dello studio, Sam Philips, non era presente, al contrario della sua assistente e segretaria, Marion Keisker, che in un intervista del 1970 ricorderà come andò quella prima conversazione. Una volta che Elvis decise il tipo di acetato che si sarebbe portato a casa, il cantante si fece timidamente avanti: “Se conosce qualcuno che ha bisogno di un cantante…”, “Che tipo di musica fai?”, replicò la donna. “Tutti i generi!”, “A chi somigli?”, “A nessuno.”.
Quella sera per la madre Elvis incise due ballate: “My Happiness” e “That’s When Your Heartaches Begin” accompagnandosi con la chitarra. Quando Elvis uscì dallo studio, la segretaria segnò sulla sua agenda: “Elvis Presley. Bravo cantante di ballate. Da tenere d’occhio.”. Nei mesi successivi Elvis di tanto in tanto in tanto si recava allo studio, speranzoso di essere chiamato a registrare da Sam Philips. Dopo un anno aveva iniziato a dubitare che questo sarebbe mai accaduto, quando invece la fatidica chiamata arrivò.
Elvis Presley: l’incisione di “That’s All Right Mama”
Sam Philips organizzò una seduta di registrazione la sera del 4 Luglio 1954, con due turnisti che avrebbero accompagnato Elvis: il chitarrista Scotty Moore, ed il contrabbassista Bill Black. Quella prima sera vennero provate diverse ballate, che però non soddisfecero Philips, che dopo qualche ora mandò tutti a casa un po’ scoraggiato. La sera successiva, quella del 5 luglio, l’appuntamento agli studi era per le 19. Inizialmente le registrazioni sembrarono proseguire allo stesso modo della sera precedente, fino a quando durante una pausa Elvis iniziò a suonare un brano di Arthur “Big Boy” Crudup.
Il brano in questione si intitolava, come già accennato, “That’s All Right Mama”, che Elvis interpretò suonandola in maniera più ritmata rispetto all’originale, quasi per scherzo. I due musicisti che stavano chiaccherando fra loro, iniziarono ad andargli dietro improvvisando. Sam Philips dalla regia sentì risuonare quelle note ed uscì fuori in stato di estasi! “Cosa stavate suonando?”, “Niente signore” rispose un po’ intimidito Elvis “Lo facevamo così, per divertirci…”, “Bene, bene! Fatelo di nuovo!”. Dopo poche take il pezzo era concluso.
“That’s All Right Mama” viene mandata in onda
Venne deciso di registrare “Blue Moon Of Kentucky”, un brano country di Bill Monroe, come lato B, anche questo aumentato in velocità. Sam Philips stampò i primi dischi di prova ed il giorno successivo lo fece ascoltare ad un suo amico disc jockey, Dewey Philips (malgrado lo stesso cognome i due non avevano alcun tipo di parentela), noto a Memphis per il suo programma radiofonico chiamato “Red Hot and Blue”, che contrariamente alla maggior parte delle trasmissioni dell’epoca, mandava in onda sia musica “da bianchi”, che “da neri”.
Così, due sere dopo l’incisione, Dewey Philips fece ascoltare a tutta la città “That’s All Right Mama” di Elvis Presley. Quest’ultimo frattanto, aveva detto ai genitori su che stazione sintonizzarsi ed a che ora, per poi recarsi al cinema, probabilmente in stato di agitazione, dato che quello sarebbe stato il suo debutto radiofonico, con l’uscita sul mercato del disco la settimana successiva.
Il successo immediato del brano
La reazione fu immediata: arrivarono subito quarantasette telefonate e quattordici telegrammi. La canzone fu suonata per diciassette volte consecutive. Il pubblico era un visibilio: era un nero che cantava una strana specie di country, un bianca che cantava un nuovo tipo di blues, o cosa? Data la grande risposta da parte del pubblico Dewey chiamò a casa Presley. A rispondere fu la madre Gladys, che andò subito a chiamare il figlio al cinema quando il DJ le disse che doveva assolutamente intervistarlo.
Elvis arrivò agli studi radiofonici tremante. “Signor Philips, io non so niente di come funziona un’intervista.”, “Basta solo che non dici parolacce!”. Il DJ gli disse che gli avrebbe fatto sapere quando sarebbe iniziata, scelse due dischi da mandare in sottofondo e conversò amabilmente con il cantante, chiedendogli che scuola avesse frequentato (elemento che all’epoca determinava anche il colore della tua pelle), e che cosa ascoltasse. Poi ad un certo punto disse “Bene Elvis, grazie mille”, “E l’intervista?”, “I microfoni sono stati aperti tutto il tempo!”.
Elvis Presley: una leggenda che vive ancora oggi
Quello fu l’inizio della leggenda meglio nota con il nome di Elvis Presley. La settimana successiva, il giorno prima dell’uscita sul mercato, prevista per il 19 luglio, il disco aveva già seimila prenotazioni. Il successo del cantante era destinato a crescere sempre di più, fino a raggiungere livelli mai visti prima di allora, e che anche oggi sono quasi impossibili da raggiungere. Ad oggi Elvis conta ancora centinaia di migliaia di fans in tutto il mondo ed è l’artista solista con più vendite nella storia, con più di un miliardo di dischi venduti.