Una delle cose di cui Michael Jackson andava più fiero era il parco di Neverland. Qui il re del pop ha sempre spiegato di voler far trascorrere del tempo spensierato a dei bambini sfortunati, in particolare malati. Divenne la sua residenza dal 1988 ed in questo parco a tema oltre ad aiutare gli altri il re del pop aveva la sua rivincita personale. Recuperare l’infanzia perduta, vivere lontano dalla famiglia e dai riflettori. Pertanto creò un vero e proprio zoo personale, con diversi animali esotici e poi anche sale giochi, cinema, teatro, ecc. Con il tempo quel luogo divenne un incubo per lui, visto che gli ricordava unicamente le accuse che aveva subito, così Neverland cadde in rovina ancora prima della morte di Michael Jackson.
La personale Neverland di Michael Jackson
Adesso tutti conoscono il Neverland Ranch come Sycamore, che era effettivamente il suo nome originale. Tuttavia, Michael Jackson cambiò il nome in Neverland. Ciò in quanto era un grandissimo appassionato della storia di Peter Pan. Si rivedeva molto in questo personaggio, non avendo avuto una infanzia e volendo compensare per il resto della sua vita. Allora Neverland, ovvero l’Isola che non c’è, doveva rappresentare questo, il luogo dell’infanzia. Così, secondo Jackson, anche per tutti i bambini che aiutava. Come ben sappiamo, Neverland divenne invece il luogo incriminato per le accuse di pedofilia contro il cantante.
La proprietà diventa disabitata
A causa di tutte le accuse, allora, nel 2005 Michael Jackson non riuscì più a vivere là e decise di andare via per sempre. In tale occasione promise addirittura di non mettere mai più piede in quel posto dopo il suo processo. Quando fu accusato la prima volta affermò con estrema sicurezza di non voler smettere di aiutare i bambini né di gestire Neverland, anche perché sarebbe stata come ammettere il crimine, quando nulla di male era avvenuto lì. Tuttavia, dopo anche la secondo accusa la casa della star era diventata il fulcro di quella terribile vicenda. Infatti, la polizia aveva ispezionato tutto per filo e per segno in quanto quelli sarebbero stati i luoghi della molestia. Brian Oxman, ex avvocato di Michael Jackson ha spiegato che il re del pop dopo tali ispezioni non era mai tornato nella camera da letto principale della sua casa. Altra ragione che spinse Jackson al trasferimento furono i debiti che aveva. Jackson allora si spostò in una villa in affitto nella zona di Holmby Hills a Los Angeles, dove trascorse i suoi ultimi giorni e dove morì.
La fine di Neverland
Neverland allora cadde in rovina, ma non fu più di proprietà di Jackson quando raggiunse un accordo con Colony Capital per assumere la proprietà nel 2008. Adesso la proprietà si chiama nuovamente Sycamore Valley Ranch. Dopo molti anni in cui stette chiusa senza alcuna visita, venne stimata per 100 milioni nel 2015 e successivamente ridotta a 67 milioni due anni dopo. Infine, l’ex Neverland è stata nuovamente immessa sul mercato nel 2019 per una somma molto ridotta di 31 milioni.