I Rolling Stones hanno deciso di ricorrere alle maniere forti contro una figura non proprio semplicissima da considerare. Stiamo parlando della band di Mick Jagger e Keith Richards, una band che non è mai stata così gentile nei giudizi e non le ha mai mandate a dire. Dall’altra parte c’è il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che dall’inizio del suo operato politico ha creato polemiche. Ebbene, i Rolling Stones andranno in tribunale contro Trump perché hanno deciso di dire basta all’uso da parte di Donald Trump delle canzoni del gruppo. Ma cosa si nasconde dietro questa scelta?
La libertà di Trump
I Rolling Stones non sono i primi e non saranno sicuramente gli ultimi a protestare per questa questione. Molti gruppi, cantanti e artisti hanno da sempre avuto delle opinioni politiche più forti e non sempre si sono prestati a concedere i loro pezzi per le cause che non supportano davvero. Ecco che la scelta di utilizzare i pezzi della band di Mick Jagger non è piaciuta per nulla al gruppo. Donald Trump può utilizzare liberamente la musica dei Rolling Stones durante i raduni e i comizi della campagna elettorale? Sì e no.
La decisione di andare per le vie legali
Donald Trump dovrà affrontare un’azione legale se la sua campagna elettorale dovesse continuare a utilizzare le canzoni dei Rolling Stones. Gli avvocati della band stanno lavorando con la BMI, un’organizzazione per i diritti d’autore, per impedire al Presidente degli Stati Uniti di usare le loro canzoni durante gli eventi della campagna. Secondo quanto dichiarato dai legali del gruppo rock, se la campagna di Trump dovesse utilizzare in futuro altri pezzi dei Rolling Stones, sarà un reato in quanto l’utilizzo violerà gli accordi di licenza.
La goccia finale
I Rolling Stones avevano già inviato dei richiami al presidente Trump fin dalla sua campagna del 2016, ma il suo uso di You Can’t Always Get What You Want alla recente manifestazione a Tulsa, in Oklahoma, è stata l’ultima goccia. La BMI ha dichiarato al sito di intrattenimento Deadline: “La campagna di Trump ha una licenza per le entità politiche che autorizza l’esecuzione pubblica di oltre 15 milioni di opere musicali […]. Esiste tuttavia una disposizione che consente a BMI di escludere le opere musicali dalla licenza se un cantautore o un editore si oppone al suo utilizzo”. I Rolling Stones andranno in tribunale contro Trump per davvero o ci sarà un accordo?
Gli altri artisti
I Rolling Stones non sono la prima band a denunciare l’uso della loro musica da parte del presidente Trump. Prince, Rihanna e Neil Young fanno parte di una lunga lista di artisti che hanno criticato fortemente Trump. A parte le critiche, essi non vogliono che Trump diffondi i suoi messaggi con in sottofondo i loro pezzi. Anche Tom Petty ha voluto avvisare la scelta, odiata dal cantautore, di Trump di usare I Won’t Back Down. Anche Adele ha criticato Trump: le sue canzoni Rolling In The Deep e Skyfall sono state usate ai raduni di Trump senza autorizzazione.