Scopriamo anche oggi una delle storie più interessanti ed eccentriche del mondo della musica e del rock. Il protagonista di questo aneddoto è Prince, il cantautore e cantante statunitense scomparso nel 2016. Nel 1987 infatti sarebbe dovuto uscire un lavoro discografico dal titolo Black Album, ma le cose non andarono nel modo in cui ci si potrebbe immaginare. Ripercorriamo la storia e la produzione del disco maledetto di Prince.
PRINCE, BIOGRAFIA E CARRIERA
Prima di scoprire le vicissitudini del Black Album, vediamo brevemente i tratti salienti della vita e della carriera di Prince. Innanzitutto il suo nome deriva dalla vecchia band del padre: i Prince Rogers Trio. La propensione e la vena artistica del cantante gli sono probabilmente stati tramandati dai genitori. La madre era una cantante jazz mentre il padre appunto un compositore e pianista.
Prince ha sempre lavorato in modo prolifico alla propria musica in maniera quasi del tutto indipendente. Nel 1978 la Warner Bros infatti gli ha permesso di diventare il più giovane produttore discografico della storia. Prince si è chiuso in studio di registrazione e dopo pochi mesi se ne è uscito con il suo primo disco.
PRINCE, ANNI ’80 E IL CONCERTO CON I ROLLING STONES
Negli anni ’80 inizia la vera e propria carriera di Prince che parte in tour come artista principale e non come supporter. Anche lo stile da palco del cantante cambia radicalmente. Abbandonate le tute aderenti che erano comunque in linea con la black music del periodo, adotta calze e biancheria intima femminile. Questa iconicità controversa viene vista da molti come oltraggiosa, tanto che sarà bersaglio di vessazioni e insulti.
Come durante il concerto del 9 Ottobre del 1981 quando, all’inizio della sua esibizione come supporter dei Rolling Stones, iniziò ad essere bersagliato da bottiglie e lattine. Lasciò la scena ma venne convinto da Mick Jagger a rientrare sul palco due giorni dopo. La situazione si ripeté uguale e identica.
LA STORIA DEL BLACK ALBUM DEL 1987
Alla fine degli anni ’80 risale anche la curiosa e controversa storia del Black Album, che Prince avrebbe dovuto pubblicare nel 1987. Il titolo originale sarebbe dovuto essere The Funk Bible, ma le cose non andarono come ci si potrebbe aspettare. Il cantante fece infatti un sogno rivelatore, un’epifania inquietante su quel lavoro discografico e si convinse a distruggerne tutte e 500 le copie esistenti.
Oltre alla drastica decisione di Prince, preoccupato dagli oscuri presagi sul Black Album, l’altra nota interessante è che non tutte le copie sono in effetti andate perdute. Negli anni ne sono emerse dall’ombra almeno un paio e una ulteriore a distanza di due anni dalla sua morte. Il vinile è stato conservato per tutto questo tempo da un’ex dipendente della Columbia Records, che lavorava in azienda durante la fase di produzione di Prince.
THE BLACK ALBUM, PRODUZIONE E RIFERIMENTO AI BEATLES
Il Black Album ammicca evidentemente al White Album dei Beatles e sarebbe dovuto uscire nel 1987, firmato da Prince. Tuttavia un sogno premonitore oscuro e inquietante, convinse il cantante che il disco fosse maledetto. Il lavoro discografico avrebbe avuto la copertina completamente nera, senza titolo né foto.
Nell’intenzione di Prince, lo scopo era tornare alle sue origini afroamericane per rispondere a tutti coloro che lo accusavano di essersi avvicinato troppo alla musica Pop.